Galleria Umberto I di Napoli, grandi brand per i locali sfitti: «Sprint dopo la bonifica»

Galleria Umberto I di Napoli, grandi brand per i locali sfitti: «Sprint dopo la bonifica»
di Gennaro Di Biase
Sabato 12 Febbraio 2022, 23:44 - Ultimo agg. 14 Febbraio, 07:27
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Anche se i nodi critici non sono tutti sciolti, procede l’operazione di rilancio della Galleria Umberto I. L’ultima buona notizia arriva per gli ampi locali dal lato di via Santa Brigida, con ben sette saracinesche abbassate e in attesa da anni di un’attività imprenditoriale. Dopo le operazioni di pulizia e decoro messa in campo dal Comune, grazie alla campagna partita dalle pagine del Mattino alla fine dello scorso dicembre, c’è stata un’accelerazione per l’assegnazione di quegli spazi. «Ci sono diverse trattative in corso - confermano dalla High Street Italy, agenzia immobiliare specializzata in locali di alto profilo - Entro 5 mesi dovremmo chiudere l’accordo. La pulizia ritrovata, arrivata anche grazie alla vostra campagna di stampa, ha creato un nuovo interesse da parte dei grandi marchi». Non è tutto, perché domani alle 10, nella sede della Camera di Commercio di Napoli, è atteso un vertice sulla sicurezza in Galleria.

Sono stati tempi duri, per la Umberto I. Le ore difficili non sono certo alle spalle, ma è indubbio che si stiano aprendo nuovi spiragli per il monumento del Risanamento partenopeo, che al momento conta ben 12 saracinesche abbassate, 6 delle quali sono sul lato di via Santa Brigida: uno spazio di tre livelli e 1594 metri quadrati complessivi (473 solo a piano terra), ex proprietà dei Barbaro (ancora attivi su numerosi fronti in Galleria), che un nuovo proprietario ha acquistato dai curatori fallimentari.

«Tanti brand importanti sono interessati all’affitto dei locali - spiegano dalla High Street Italy - Si tratta di aziende internazionali.

Con l’arrivo della polizia e la pulizia dai clochard e arrivato un nuovo brand, nazionale, di livello qualitativo molto alto. La situazione è diventata positiva nelle ultime settimane, dopo e grazie alla campagna del Mattino. Ci sono due trattative importanti in corso. Un primo brand internazionale era andato via prima dell’operazione di pulizia: quell’azienda aveva ipotizzato 12 milioni di fatturato annui su quei locali. Noi dobbiamo puntare sulla qualità. Dopo la proprietà dei Barbaro, i locali sono stati acquistati dai curatori fallimentari da parte di un privato, un campano. Speriamo che quella di Napoli assomigli sempre di più alla Galleria di Milano. L’esempio da seguire è quello. I grandi brand internazionali che ci contattano si aspettano di trovare un contesto simile a quello della Vittorio Emanuele II. La settimana prossima c’è un incontro potenzialmente decisivo: tra circa 5 mesi questi locali dovrebbero essere affittati».

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Intanto, si lavora sulle facciate per iniziativa dei privati. E mentre si attendono la svolta sui lavori all’arco di via Toledo e la presentazione dei progetti coordinati tra Sovrintendenza e Comune per i restauri della pavimentazione e delle vetrate (di competenza pubblica), va affrontata la questione della sicurezza. Non a caso, nei giorni scorsi, i ragazzini hanno ripreso i tornei di calcio notturni alla Umberto I. Chiamati dai residenti, sono poi intervenuti gli agenti delle forze dell’ordine che hanno liberato la Galleria. Di giorno, insomma, continua il presidio 8-20 della polizia municipale (cui si affianca spesso anche l’esercito). Di notte, al contrario, la Galleria è terra di nessuno. Di questo e di altro si parlerà domattina alle 10 in piazza Bovio, nella sede della Camera di Commercio. Il presidente dell’ente camerale Ciro Fiola (che si era offerto di finanziare la videosorveglianza), gli amministratori dei condomini, un delegato della Prefettura e un delegato della Questura si riuniranno per discutere le modalità della vigilanza notturna. Non è da scartare l’ipotesi di un contributo economico da parte dei privati, per il controllo serale della Umberto I. 

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