Napoli, 4 Giornate nate a Ponticelli: «Vogliamo un encomio»

La delibera del Consiglio municipale per vedere riconosciuto il contributo nella lotta antifascista

Napoli, 4 Giornate nate a Ponticelli: «Vogliamo un encomio»
di Alessandro Bottone
Giovedì 11 Aprile 2024, 20:04
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Partigiani e civili del quartiere Ponticelli hanno dato un grosso contributo per liberare la città dall'occupazione nazi-fascista. Nelle due stragi, legate alle Quattro Giornate di Napoli, furono uccise oltre trenta persone e in tanti si adoperarono per ottenere la liberà dalla violenza. Lo ricordano ogni anno diverse iniziative ma, a distanza di tempo, è una storia ancora poco conosciuta. Di qui l'appello della Municipalità di Napoli Est di riconoscere al quartiere «l’encomiabile contributo dato nel periodo dell’occupazione tedesca per la liberazione della città di Napoli dal giogo nazi-fascista».

La proposta arriva dal Consiglio municipale che ha votato all'unanimità un ordine del giorno promosso dalla giunta guidata da Sandro Fucito. «Sono numerose le testimonianze storiche che attestano come Ponticelli sia stato il primo quartiere della città di Napoli a ribellarsi alla dittatura nazi-fascista», si legge nell'atto illustrato in aula dall'assessore Antonio Di Costanzo. «Già dal 26 settembre 1943 erano iniziati a Ponticelli i primi scontri tra popolazione e truppe tedesche» e «il 28 settembre partirono le prime operazioni militari contro le truppe naziste con improvvisi attacchi a camion e auto-blindi», si evidenzia nella nota che fa riferimento agli episodi di Resistenza a Ponticelli che, scrivono i consiglieri, «hanno determinato un forte ritardo delle truppe tedesche ad entrare nel cuore della città di Napoli che stava combattendo per liberarsi da sola in quei giorni che la storia ricorda come le Quattro Giornate di Napoli».

L'atto del Consiglio della VI Municipalità - nato su insistenza dell'Anpi provinciale e locale - passa ora direttamente nelle mani del sindaco Gaetano Manfredi affinché possa intraprendere tutti gli atti necessari per ottenere il riconoscimento di “Medaglia d’oro per la Resistenza alla lotta antifascista” al popoloso quartiere di Napoli Est. Le vittime caddero in due episodi che avvennero il 29 settembre 1943 così come documentato dall'Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia. Il primo in via Ottaviano, l'attuale via De Meis, con gli scontri tra i tedeschi e i partigiani nella Masseria Morabito: la morte di due soldati tedeschi diede il via a una rappresaglia che si sviluppò sulla strada e nelle campagne circostanti. «La strage avrebbe dovuto proseguire ai danni dei ricoverati dell’istituto mentale ma il direttore riuscì a evitare la morte dei pazienti dichiarandoli malati di mente», si legge nella descrizione del fatto al quale sono associate trenta vittime i cui corpi furono trasportati, su decisione dei tedeschi, in un cortile di un palazzo della zona.

Altre due persone, due donne non combattenti, furono uccise in piazza Ruggiero Bonghi, nel centro storico di Ponticelli.

 

«La medaglia d'oro alla Resistenza è un importante è giusto riconoscimento storico per una comunità come quella di Ponticelli che già dal 1943, con varie azioni, per prima si era ribellata al dominio nazifascista pagando un forte tributo con 33 vittime tra civili e partigiani anche di giovane età», afferma Antonio Di Costanzo, assessore della giunta della VI Municipalità, che aggiunge: «Quando l'ANPI sezione Orientale ci ha proposto la richiesta per questo riconoscimento con il presidente della Municipalità Fucito non abbiamo esitato un attimo come Giunta e Consiglio a lavorarci nella ricostruzione storica e negli atti da presentare al sindaco, per consentire all'amministrazione comunale di preparare la documentazione necessaria per richiedere questi tipi di encomi alla Presidenza della Repubblica. Un iter lungo e complesso, confidando che abbia un esito positivo, per onorare un quartiere che si è battuto in massa in nome della libertà», spiega Di Costanzo.

Le prime operazioni di guerriglia

«Una robusta preesistenza di partigiani, fin dall'adunata di Napoli dei fasci di combattimento, incominciò a costruire le primitive strutture di resistenza a partire dalla diffusione delle prime stampe antifasciste. Fu un lungo e delicato lavoro di rieducazione delle masse operaie e lavoratrici di tutta la zona orientale di Napoli», ricorda Silvio Marro, presidente della neonata sezione ANPI Napoli Orientale “Aurelio Ferrara”, che ricorda i fatti della Resistenza a Ponticelli: «Il tutto sfociò nelle prime operazioni di guerriglia nelle prime periferie della città di Napoli fino all'alba delle Quattro Giornate», spiega Marro che guarda all'atto approvato dalla Municipalità come un primo passo per la pratica utile al riconoscimento della Medaglia d'Oro per il quartiere Ponticelli. «L'ANPI di Napoli Orientale produrrà una sorta di "Libro Bianco" che raccolga tutto questo lavoro di indagine storica a supporto della domanda che verrà depositata nelle mani del Presidente della Repubblica».

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