Liceo Sannazaro di Napoli, niente festival rock con la palestra inagibile: in piazza gli studenti

In trecento hanno aderito alla manifestazione, scontro aperto con il dirigente scolastico

La protesta degli studenti del Sannazaro
La protesta degli studenti del Sannazaro
di Mariagiovanna Capone
Venerdì 14 Aprile 2023, 00:00 - Ultimo agg. 15 Aprile, 08:21
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La sensazione è che al Sannazaro si sia aperta una frattura tra dirigente scolastico e un numero consistente di studenti. Ieri mattina infatti in circa trecento hanno protestato davanti all’ingresso del liceo classico del Vomero, primo a Napoli per performance universitaria post diploma secondo la classifica Eduscopio, ripetendo lo slogan che è già un capo d’accusa: «State uccidendo il Sannazaro, mo’ ci pensiamo noi».

Nell’occhio del ciclone ci sarebbero alcune scelte del dirigente Riccardo Güll, in particolare la mancata realizzazione del Sannazarock, manifestazione molto amata dagli studenti; la pianificazione dei corsi pomeridiani del Programma Operativo Nazionale (Pon) che mal si conciliano con altri corsi e attività sportive che seguono gli studenti; e la palestra esterna inagibile.

Per i sannazarini si tratterebbe solo della punta dell’iceberg di quella che definiscono «una malagestione» che starebbe portando a un calo delle iscrizioni. Tutte motivazioni respinte dal dirigente Güll, ma la protesta intanto prosegue: stamattina ci sarà un flash mob all’interno della scuola. 

Rappresentanti degli studenti e del Collettivo Sannazaro si sono riuniti in massa alle 8, hanno acceso fumogeni, urlato slogan contro la dirigenza, promesso ancora manifestazioni per far comprendere che sotto l’apparenza di liceo classico più prestigioso di Napoli c’è un’insoddisfazione tale da portare a «iscrizioni dimezzate e troppi studenti che decidono di lasciare nel corso dell’anno». Sono circa 300 dei 929 studenti iscritti questo anno scolastico, suddivisi in 42 classi. Un numero che secondo gli studenti sta diminuendo troppo in fretta per essere solo una questione demografica. Il dirigente Güll fa sapere però che l’anno prossimo saranno 920, quindi i nuovi iscritti saranno 259, più o meno lo stesso numero dei diplomandi (268), ma in forte aumento rispetto a quelli avuti quest’anno in cui nelle sette prime troviamo solo 148 studenti (dati Ministero dell’Istruzione e del Merito). Tuttavia il calo degli scorsi anni ha una motivazione assai importante: l’eccessivo numero di classi costituite con la vecchia dirigenza che l’edificio scolastico non era in grado di contenere.

 

«Il calo di iscritti non è il motivo della protesta» ammette Andrea Sellitti, uno dei rappresentanti del Collettivo Sannazaro. «Noi studenti vogliamo invece ribadire che il Sannazaro deve tornare luogo di confronto, condivisione e crescita personale oltre che culturale». Insieme ai rappresentanti Davide Avino, Paolo Borreca e Giulio Pedone chiarisce i motivi della protesta. Il primo è l’inagibilità della palestra. «Lo resterà fino al 2025. Si doveva provvedere e non è stato fatto niente. Noi siamo costretti a fare attività fisica in spazi angusti al coperto». Gli studenti denunciano che si tratta di «sgabuzzini, dove non è possibile giocare a pallavolo o ping pong». Quest’ultimo sport avverrebbe infatti «in corridoio, e quando si gioca la via d’uscita è ostacolata». Per il dirigente invece si tratta di spazi adeguati e i lavori della palestra dipendono da Città Metropolitana che «ha già deliberato il rifacimento delle facciate sulla palestra esterna, ma manca ancora il via libera dell’autorità di controllo: poi i lavori possono partire». Altro nodo sono i corsi Pon «concentrati in due soli giorni a settimana e tenuti in aule sporche perché non si vogliono pagare i dovuti straordinari al personale Ata». Un problema per chi deve incastrare corsi di lingua, preparazione ai test d’ingresso universitari o attività sportive agonistiche.

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Il Sannazarock pare essere la spina che duole maggiormente agli studenti, che attraverso questo concerto che si teneva in piazza Fuga, erano protagonisti di un momento di condivisione con il quartiere. «Il preside ha comunicato ai rappresentanti un disinteresse per Sannazarock, motivandolo con una responsabilità troppo elevata. Intanto, siamo deprivati di un momento che per noi significa molto. È un evento che mostra quanto il Sannazaro sia una scuola inclusiva, cosa che ora non è. Siamo una comunità aperta, e la musica dopo i patimenti della pandemia è una valvola di sfogo per tutti noi: suonando, cantando, presentando esprimiamo noi stessi». 

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