Napoli, il mistero del muro pericolante al Vomero: «Non ci sono allacci abusivi in fognatura»

Si ignorano le cause dell'infiltrazione: Abc aveva individuato un condominio ma i dati della perizia smentiscono l'azienda

muro via bonito
muro via bonito
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Sabato 23 Marzo 2024, 23:48 - Ultimo agg. 25 Marzo, 07:26
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Qual è la causa delle infiltrazioni che hanno reso pericolante il muro di tufo che separa via Bonito da via Solimena? Perdonateci, lettori, ma non abbiamo una risposta. E la risposta non ce l’hanno nemmeno i tecnici, gli amministratori della città, i responsabili della gestione delle condutture di Napoli: i motivi di quell’acqua che, da quasi dieci anni, bagna il muraglione e ne mina la solidità vanno ancora ricercati.

La questione di quel muro di tufo che preoccupa gli abitanti del Vomero, è tornata di prepotente attualità dopo che una grossa voragine ha inghiottito parte di via Morghen, comprese due auto, lo scorso 21 di febbraio. Nessuna vittima e nessun ferito, miracolosamente illesi due giovani che erano in una delle auto piombate nella voragine, sgomberati i 70 residenti di un edificio vicino. Poi lavori di ripristino partiti male ma oggi quasi al traguardo, sopralluoghi, verifiche, interventi. Così, nei giorni della preoccupazione, le persone hanno chiesto che si controllasse pure il muro di tufo.

L’Abc ha effettuato un’ispezione, al termine della quale ha sancito che la questione era da riferirsi all’immissione in fogna da parte di un condominio sovrastante che è stato anche diffidato ad eliminare il problema. Il condominio ha, a sua volta, effettuato una perizia, alla presenza di addetto della Abc, con la quale ha dimostrato che nessuna immissione nella fogna che si appoggia sul muro di via Bonito, proviene da quell’edificio. Insomma, le responsabilità vanno cercate altrove. E la questione è tornata alla fase iniziale con la caccia all’infiltrazione che riparte da zero. 

A una manciata di metri dal muro pericolante, le operazioni di ripristino a seguito della voragine avanzano di buona lena. Ormai alla riapertura di via Morghen mancano solo una manciata di giorni, così come promesso dall’amministrazione che, da un paio di settimane a questa parte, spiega «la strada tornerà percorribile prima di Pasqua».

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Per Pasqua, invece, gli sfollati dell’edificio di via Morghen 63, allontanati dalle abitazioni subito dopo la voragine, non riusciranno a tornare nelle loro case. I tecnici che devono effettuare la perizia sull’agibilità dell’edificio hanno già ispezionato tutti gli appartamenti, e non hanno rilevato nessun problema. Manca, però, il controllo decisivo, quello nella parte bassa del palazzo, verso le fondamenta: «Lì sotto ci sono ancora gli operai che svuotano i locali dal fango e dai detriti - dice con tristezza Raffaele Visco, uno degli sfollati - solo quando sarà tutto pulito potranno entrare i periti a verificare. I tempi saranno ancora lunghi e noi continuiamo a pagare di tasca nostra gli operai, perché il Comune non ha voluto saperne di contribuire a questa operazione. Spero solo che, quando tutte le responsabilità di questa vicenda saranno chiarite, chi dovrà rimborsarci lo faccia senza indugi».