Napoli, a Fuorigrotta è allarme: tre voragini in tre mesi

Fogna collassata, stessa grave situazione già vissuta a via Consalvo e via Campegna

Fuorigrotta, è allarme tre voragini in tre mesi
Fuorigrotta, è allarme tre voragini in tre mesi
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Giovedì 28 Marzo 2024, 23:00 - Ultimo agg. 29 Marzo, 07:33
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Quando mercoledì sera è stato lanciato il primo allarme per un dissesto su via Barbagallo, sembrava che si trattasse di un piccolo problema. Quando ieri mattina, alla luce del giorno, i tecnici dell’Abc hanno avviato le verifiche sul dissesto, s’è palesata una voragine dalle dimensioni enormi che ha imposto la definitiva chiusura al traffico e l’avvio di immediati lavori per il ripristino.

Si tratta di un problema a una condotta fognaria che ha ceduto e ha allagato il sottosuolo generando la voragine: solo accurate verifiche consentiranno di stabilire quali sono le responsabilità.

Nel frattempo il quartiere di Fuorigrotta inizia a preoccuparsi perché le voragini si susseguono a ritmo impressionante: da inizio 2024 siamo già a tre allarmi conclamati, quello di via Consalvo risolto solo dopo due mesi di interventi, quello di via Campegna ancora in corso e quello attuale a via Barbagallo.

«Che accade nel sottosuolo di Fuorigrotta? Per quale motivo iniziano a verificarsi questi eventi in sequenza?», Nino Simeone, presidente della commissione Infrastrutture non nasconde i suoi timori. Ha già convocato di recente assessori e tecnici sulla questione della tenuta del sistema fognario napoletano, e ha ottenuto rassicurazioni «ma alla luce dei nuovi eventi, come questo di via Barbagallo che mi sembra davvero consistente, ritengo che ci siano ulteriori approfondimenti da eseguire, soprattutto per restituire tranquillità ai cittadini che hanno, giustamente, paura».

Anche su quest’ultimo evento sembra che ci sia il consueto valzer delle responsabilità: si cerca di capire se il cedimento sia avvenuto all’innesto di condotte private nel sistema fognario o se il guaio sia stato generato dal collettore principale. Nel frattempo la strada è vietata alla circolazione delle automobili e, per adesso anche a quella pedonale. Quello del transito dei pedoni non è un dettaglio irrilevante, perché il passaggio delle persone è determinante per le attività del Palapartenope che riprenderanno presto, nella settimana dopo Pasqua.

Secondo i migliori auspici il ripristino del sistema fognario e del manto stradale dovrebbe avvenire in tempi-record, entro mercoledì prossimo. Però chi s’intende di esecuzione di interventi del genere spiega che c’è sempre l’alea dei problemi improvvisi e imprevisti che fanno allungare i tempi. 

E qui s’innesta la questione degli spettacoli al Palapartenope che riprenderanno giovedì 4 aprile con la prima di due repliche dello spettacolo di Angelo Pintus: cosa accadrà se i lavori non saranno terminati? 

La questione verrà affrontata nelle prossime ore per cercare un’alternativa all’ingresso da via Barbagallo, anche se per adesso resta viva la speranza di non dover fare ricorso a soluzioni estemporanee perché la voragine sarà riempita in tempo prima degli spettacoli. 

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Dovrebbe essere mantenuta, invece, la promessa fatta dall’amministrazione locale sulla riapertura di via Morghen entro la Pasqua. Il cronoprogramma prevede la conclusione degli interventi sullo sprofondamento, che si è verificato quaranta giorni fa, entro la giornata di domani e la cerimonia di riapertura in tempo per il sabato di Pasqua.

C’è, però, anche in questo caso il dubbio sugli imprevisti. Dopo la voragine si sono già verificati molti eventi non arginabili che hanno messo in crisi l’esecuzione degli interventi. L’ultimo problema è stato gestito nella giornata di mercoledì scorso quando una condotta dell’acqua s’è spaccata per via delle continue sollecitazioni dei mezzi meccanici al lavoro (evento che, peraltro, si è già verificato altre tre volte). Subito è stato intercettato, e riparato, il guasto ed è ripreso lo sprint per la riapertura prepasquale. 

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