Napoli, a Posillipo il deposito Anm diventa un centro culturale

L’assessore Baretta: «No al parcheggio, nuova destinazione d’uso dell’immobile»

Il deposito
Il deposito
di Luigi Roano
Domenica 3 Dicembre 2023, 23:30 - Ultimo agg. 4 Dicembre, 18:00
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Un hub culturale - con annesso sito di accoglienza per i turisti - nel deposito Anm di Via Posillipo 165. Che è uno dei beni trasferiti a Invimit e che già hanno fruttato al Municipio retto dal sindaco Gaetano Manfredi 16 milioni che entreranno in cassa nel primo trimestre dell’anno nuovo. Una svolta epocale attesa la straordinarietà del sito che a oggi ha come destinazione d’uso un mega parcheggio a sostegno di attività commerciali. Insomma cambia l’uso di un luogo simbolo del degrado nella zona panoramica più pregiata della città. chiuso ormai da diversi lustri perché non utilizzato e con problemi di bonifica dall’amianto.

Ne parla a Il Mattino l’assessore al Bilancio e al Patrimonio Pier Paolo Baretta. «Partiamo dal fatto il Consiglio comunale ha approvato a larghissima maggioranza la delibera del conferimento al “Fondo Napoli” di proprietà del Comune al 70% e la restante parte a Invimit accompagnata da una mozione con una mozione di indirizzo dove è previsto che i maggiori incassi che avremo dalla valorizzazione dei beni conferiti che sono per ora sei, una parte verrà investita per la manutenzione dei 27mila alloggi Erp.

Che vedremo subito già nel redigendo bilancio. Serviranno a migliorare le case, ma anche il contesto in cui si trovano penso alle strade e al verde. In questo scenario la mozione ci dice anche un’altra cosa: dobbiamo nel percorso con Invimit insieme al Consiglio comunale la destinazione d’uso nuova degli immobili».

E qui Baretta spiega lo scenario che si apre su Posillipo. «La destinazione d’uso dei beni che assegneremo deve essere discussa tutte le volte con il Consiglio comunale, per ora a Invimit ne abbiamo assegnati 6 tra cui il deposito Anm di Posillipo ma lista si compone di 600 cespiti. E per il deposito di Anm di Posillipo l’attuale destinazione d’uso a parcheggio e a finalità commerciali sicuramente non consente la giusta valorizzazione di un sito che è un grande spazio collocato in una area così pregiata. Non penso che la situazione giusta sia l’utilizzo commerciale pensa che vada utilizzato come un centro culturale con magari siti per accogliere anche i turisti. E voglio ricordare che stiamo iniziando con la vicesindaca Laura Lieto il percorso per tracciare un nuovo Piano regolatore che vigerà su tutto il territorio cittadino». Giova ricordare che tra i sei immobili trasferiti a Invimit oltre a deposito Anm di Posillipo ci sono Palazzo Cavalcanti in via Toledo, Villa Cava a Marechiaro la Galleria Principe di Napoli, il palazzo di Via Egiziaca a Pizzofalcone e un altro deposito di Anm, quello di via san Rocco il Garittone.

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Insomma, sostanzialmente la collaborazione con Invimit è appena iniziata e presto ci sarà un secondo step, sullo sfondo ci sono altri 600 cespiti da valorizzare o eventualmente dismettere. «Operazione - racconta ancora Baretta - che come ha sottolineato il Ceo di Invimit Giovanna Della Posta a voi de Il Mattino, è tutta pubblico su pubblico. Io penso che per esempio molte ex scuole di proprietà del Comune possano essere inserite nel Fondo perché le scuole dentro non ci sono più. Poi ci sono tanti locali commerciali interessantissimi. E case che potrebbero interessare agli stessi inquilini» il riferimento è a quelle che non fanno parte degli immobili Erp. «Poi ci sono altre caserme sono una decina - prosegue l’assessore - oltre a quelle già cedute che necessitano di un piano di valorizzazione. Quello che emerge è che è maturo il tempo per decidere cosa per noi è strategico e cosa no suddividere il patrimonio in categorie ovvero storico, commerciale e abitativo». Non è finita qui perché il Comune sta valutando di inserire nell’elenco dei beni da valorizzare anche il patrimonio che fa capo alle aziende partecipate come già fatto con quello dell’Anm per i depositi non più utilizzati. 

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