Secondigliano, la società sportiva giovanile: ​«Combattiamo l'abbandono scolastico»

Secondigliano, la società sportiva giovanile: «Combattiamo l'abbandono scolastico»
di Antonio Folle
Lunedì 19 Settembre 2022, 12:12
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Sport, scuola e inclusione sociale. Alle ore 18.00 di domani pomeriggio, a piazza Luigi di Nocera, nel cuore del quartiere Secondigliano, verrà presentato ufficialmente il nuovo progetto sportivo-educativo lanciato dal Laboratorio di Riscossa Secondiglianese in collaborazione con altre realtà territoriali, con un gruppo di parrocchie del VII Decanato e con il concreto supporto del mondo imprenditoriale del quartiere. Secondigliano Asd, questo il nome della nuova società sportivà che nascerà domani, non è un progetto sportivo come tanti, ma prevede alcune importanti "innovazioni" che lo pongono all'avanguardia nel mondo delle società sportive dilettantistiche. 

Le attività calcistiche, infatti, saranno strettamente collegate - grazie ad un vero e proprio "patto" in forma scritta con le famiglie dei giovani calciatori - ai risultati scolastici.

I ragazzi saranno costantemente seguiti e monitorati dal punto di vista delle performance sportive, ma soprattutto del profitto scolastico: chi non va bene a scuola non gioca e i genitori saranno tenuti a comunicare eventuali insufficienze o comportamenti scorretti segnalati dagli insegnanti.

Non solo buoni voti a scuola e impegno sul piano sportivo. Le attività della nuova Secondigliano Asd saranno strettamente correlate ad attività sociali e culturali. Un modo per sensibilizzare le "nuove leve" del quartiere ad una maggiore attenzione al territorio e per "invogliare" le istituzioni a supportare il vento di cambiamento che già da diversi anni vede protagonisti i ragazzi di Secondigliano. In un certo senso le attività sportive della nuova società calcistica seguiranno il solco tracciato dal Larsec che, in questi anni, si è reso protagonista di tante iniziative in favore dei giovani e delle famiglie in difficoltà del territorio secondiglianese. Alla presentazione di domani pomeriggio prenderanno parte, tra gli altri, gli ex calciatori del Napoli Emanuele Calaiò, Salvatore Aronica e Roberto "Il Pampa" Sosa.

«Il calcio è una leva sociale fondamentale, che unisce tutti - ha spiegato Vincenzo Strino, presidente del Larsec - in un contesto come quello di Secondigliano dove non ci sono molte strutture pubbliche dove fare sport, io ed altri giovani del quartiere abbiamo pensato di unire forze ed esperienze come quelle del Larsec con quelle di altre associazioni e di alcune parrocchie del decanato, per realizzare un progetto diffuso sul territorio che unisce il calcio con il sostegno allo studio e le attività di volontariato. Il fatto che da subito alcuni ex giocatori del Napoli come Calaiò, il Pampa Sosa e Aronica abbiano voluto essere presenti e darci la loro testimonianza - prosegue Strino - è un onore e un ulteriore stimolo a fare bene. Nei prossimi dieci anni abbiamo l'obiettivo di contribuire ad azzerare il tasso di abbandono scolastico, che da queste parti è tra i più alti d'Europa, e di cementare una comunità locale virtuosa e inclusiva, lontanissima da stereotipi e pregiudizi».

E proprio il dato sull'abbandono scolastico continua ad essere uno dei "tasti dolenti" per uno dei quartieri più giovani della città. La mancanza di istituti scolastici di II grado spinge la maggior parte dei giovani a spostarsi altrove per proseguire gli studi e proprio la carenza di strutture scolastiche è individuata tra le principali cause di abbandono da parte dei giovani. La quasi totale mancanza di istituti superiori - unita ad altre croniche carenze, come quella relativa al trasporto pubblico - è un controsenso: Secondigliano oltre ad essere uno dei quartieri più giovani della città, infatti, è anche uno dei più densamente popolati. La popolazione di Secondigliano è di circa 52.000 abitanti, pari a città italiane come Piacenza o Cesena. Da questo punto di vista le istituzioni hanno ancora tantissimo lavoro da fare per portare Secondigliano ed il suo territorio al livello degli altri quartieri della città. 

Una grossa mano, almeno dal punto di vista sociale e culturale, la stanno dando proprio i tanto bistrattati ragazzi del territorio, quelli quasi sempre ignorati dalle penne degli scrittori troppo impegnati, forse, a descrivere le brutture della città e la miseria umana delle devianze giovanili. Ora la "palla" passa a Comune e Regione. Spetterà alle istituzioni, infatti, supportare attivamente ragazzi che non vogliono rassegnarsi a veder trasformato il loro quartiere in un "quartiere-dormitorio" o, peggio, in un terreno di scontro per opposte fazioni criminali. 

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