Terme di Agnano, protesta dei lavoratori davanti il Comune

I dipendenti senza stipendio da 15 mesi

Le terme di Agnano in una foto di archivio
Le terme di Agnano in una foto di archivio
Venerdì 26 Gennaio 2024, 17:29
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«Siamo rimasti 18 dipendenti delle Terme di Agnano che da due anni aspettano quello che il Comune ci ha promesso, ma intanto da 15 mesi non prendiamo lo stipendio. Ora vogliamo che il sindaco Manfredi metta in atto quello che ci ha promesso». Così Daniela Lampugnano, impiegata alle Terme di Agnano e rappresentante sindacale Cobas dei lavoratori della struttura, di proprietà del Comune di Napoli, ormai bloccata dal periodo del covid. I lavoratori oggi hanno manifestato davanti a Palazzo San Giacomo e poi avuto un vertice con rappresentanti della giunta Manfredi: «la nostra è una lotta che dura da dieci anni - spiega Lampugnano - sono 10 anni che combattiamo per trovare una soluzione con queste Terme, vogliamo che un bene di questo livello non venga abbandonato e devastato e invece continuammo a vedere la morte lenta e inesorabile di una struttura unica al mondo. Siamo le uniche saune a calore secco naturali presenti in Europa, abbiamo terapie termali che salvano l'udito dei bambini e tutto questo viene dimenticato. Abbiamo creduto fortemente in questa amministrazione aspettando 2 anni silenziosamente che qualcosa cambiasse, ma nulla è accaduto.

Ormai - aggiunge - la depressione la fa da padrona tra di noi, perché andare in un'azienda la mattina e aspettare che un giorno forse ti pagheranno e vedere intanto le terme chiuse dall'epoca del covid è devastante. Vuol dire uscire la mattina è non sapere che cosa devi fare. Quindi chiediamo al sindaco oggi risposte, non possiamo più sentirci raccontare dell'ipotesi della vendita a Inail, della vendita dei terreni, sono 2 anni che ce lo dicono e intanto chiediamo aiuto alle nostre famiglie per pagare le bollette. Questo non può più succedere, oggi aspettiamo una risposta definitiva di quello che sarà innanzitutto avere i 15 mesi di stipendi arretrati e se riusciremo a poter avere l'onore di riprendere a lavorare». Un lavoro che per tanti anni ha dimostrato che le Terme funzionavano come ricorda Lampugnano: «solo 10 anni fa eravamo cento dipendenti, che lavoravano a pieno regime.

Eravamo aperti mattina e pomeriggio e arrivavano i pullman anche da fuori Campania, perché le nostre terapie termali sono uniche. Da allora circa 70 circa dipendenti sono stati trasferiti in altre partecipate, da Asia, a Napoli Servizi ad Anm e hanno dovuto rinunciare a un lavoro che amavano pur di assicurare proprio familiare uno stipendio».

«Sin dal nostro insediamento abbiamo dato una particolare attenzione al complesso delle Terme di Agnano, un patrimonio inestimabile per questa nostra città, sia dal punto di vista termale ma anche archeologico e ambientale. Abbiamo trovato una situazione veramente disastrosa». Lo ha detto l'assessore al Turismo e alle Attività Produttive del Comune di Napoli Teresa Armato, commentando la protesta dei lavoratori. «Abbiamo nominato un nuovo commissario - ha spiegato Armato - che con grande professionalità ha cercato di affrontare alcune questioni. La prima quella di combattere il degrado e affrontare da subito il problema dei lavoratori, che è la cosa più importante. Parliamo di persone che non prendevano lo stipendio da tanti mesi anche quando siamo arrivati noi, poi abbiamo creato alcune condizioni insieme con il commissario per fare in modo che venisse pagate loro alcune mensilità, ma naturalmente poco rispetto a quello che sono i diritti sacrosanti dei lavoratori».

Ora il Comune lavora su due fronti: «il commissario - spiega Armato - ha affrontato l'accordo con l'ASL per riprendere l'attività termale e siamo a buon punto, credo che entro qualche mese riusciremo anche a portare un risultato positivo da questo punto di vista. Va segnalato però che purtroppo, data la particolare condizione della società, bisogna agire su altri fronti. Il più importante nella prospettiva è un confronto molto approfondito con l'Inail: grazie a una legge nazionale sia le terme che l'ex albergo potrebbero essere recuperati in cogestione con il Comune. Siamo in una trattativa abbastanza approfondita con l'Inail e per noi questa è una soluzione perché quello che vogliamo è che le terme possano riprendere le attività, ma anche allargare il numero di occupati».

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Sui 15 mesi che i 18 dipendenti non hanno recepito finora, Armato spiega che «la soluzione è quella prospettata dal Commissario e che noi abbiamo autorizzato cioè la vendita di terreni che sono strumentali per i coloni che li occupano da un bel po' di tempo. Quindi quella vendita con una procedura di trasparenza già avanzata consentirà al Commissario di avere della liquidità con cui si farà fronte agli stipendi dei lavoratori». Sulla trattativa in corso con l'Inail, Armato spiega che «da fine 2023 c'è stato più di un incontro. Ora all'Inail sono cambiati i vertici, quindi stiamo aspettando anche una stabilizzazione in modo da poter riaprire più velocemente i rapporti con loro, che dal punto di vista tecnico però non si sono mai interrotti. Il commissario ha provveduto entro i termini previsti a mandare tutta la documentazione necessaria prevista dalla legge. Io guardo in modo positivo le cose, c'è stato detto da tutti che la volontà c'è quindi noi ci metteremo con grande impegno a fare in modo che questa volontà si traduca in certezza».

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