Trasporti, caos aumenti a Napoli: biglietti a prezzi diversi e passeggeri disorientati

Da settembre via ai rincari: 10 centesimi in più per ogni tich

Trasporti, caos aumenti a Napoli
Trasporti, caos aumenti a Napoli
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Sabato 2 Settembre 2023, 08:33 - Ultimo agg. 3 Settembre, 08:46
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Quanto costa un biglietto dell'Anm? La domanda non è oziosa come potrebbe apparire perché sulla questione, per adesso, regna un caos senza precedenti. Da ieri, ufficialmente, la corsa singola per il trasporto locale napoletano è fissata a un euro e trenta centesimi, però quel biglietto dal costo maggiorato di dieci centesimi l'hanno comprato poche decine di persone, il resto dei viaggiatori dell'Anm ha continuato a pagare 1,20. E non c'è stato nessun imbroglio, nessuna frode. 

Ingresso della Metro a piazza Garibaldi. Due ragazze dello stesso gruppo hanno in mano i loro biglietti: li guardano, li rigirano, si interrogano con gli occhi. Perché una ha pagato meno dell'altra? Perché si sono messe in coda a due rivendite separate da dieci passi che, però, distribuiscono tagliandi di valore differente. Il primo botteghino è a gestione privata, offre anche altri servizi oltre ai biglietti, e tiene in vendita ancora i tagliandi al prezzo previsto prima dell'aumento; il secondo è gestito direttamente dall'azienda dei trasporti di Napoli e una donna, con garbo, spiega che da loro i vecchi biglietti non si trovano più e si possono acquistare solo quelli a costo maggiorato per via degli aumenti. 

La situazione paradossale nasce da una nota diramata dalla stessa Anm nella quale c'è un chiarimento rivolto agli utenti: «chi è in possesso di scorte di tagliandi acquistati al valore di 1,20 può continuare ad utilizzarli fino all'esaurimento delle scorte».

La nota, destinata agli utenti, è stata presa come valida anche per le rivendite, che di scorte ne hanno tantissime e hanno liberamente continuato a distribuire i vecchi biglietti. Accade così anche presso i giornalai e i tabaccai adibiti alla rivendita di tagliandi per il trasporto pubblico. Insomma, il biglietto dal costo maggiorato, per adesso, non lo vende quasi nessuno: «Sono regolarmente in vendita presso tutti i punti ufficiali Anm», dice la signora garbata di piazza Garibaldi.

La signora, però, non sa che quattro stazioni più avanti, a piazza Municipio, l'addetto alla rivendita ufficiale dell'Anm tiene sul banco un mucchio di biglietti col valore non adeguato agli aumenti, e ne vende talmente tanti che quel mucchio si esaurisce rapidamente ed è costretto a chiedere di portargli altri biglietti.

Proprio quando i biglietti si sono esauriti e la nuova dotazione deve ancora arrivare, si presenta una signora: me lo date un biglietto? - Signora scusi, ma li ho finiti, se aspetta dieci minuti arrivano gli altri - Ma io vado di fretta - Allora usate le emettitrici elettroniche, infilate i soldi e vi esce il biglietto.

La donna esegue, chiede auto agli altri in fila per confrontarsi con la tecnologia che le ostica, prova a infilare un euro e venti ma la macchina le chiede altri dieci centesimi. Lei li cerca nel borsellino, prende il biglietto e si indigna: ma come? Mi avete fatto pagare di più? 

 

E qui entra in scena un altro dettaglio che non è di secondo ordine. A distribuire i tagliandi pensano anche le emettitrici automatiche che, ovviamente, sono state immediatamente adeguate alle nuove tariffe. Si tratta di strumenti utilizzati principalmente dai turisti che forse non conoscono nemmeno la possibilità di poter comprare il biglietto presso un rivenditore "umano" e si fermano davanti ai box automatici per fare il biglietto.

Sono state proprio le macchine automatiche ad aver fatto lievitare leggermente la percentuale di biglietti a prezzo maggiorato venduti ieri. E i turisti non ne hanno voluto sapere di cambiare modalità di acquisto, nemmeno di fronte alle insistenze di un giovane uomo che per qualche tempo ha arringato la coda della stazione Garibaldi parlando anche un buon inglese: vi conviene andare a prendere il biglietto di fronte, costa meno. 

Solo che i turisti, comprensibilmente, non hanno creduto a quelle parole e hanno pensato a un tentativo di imbroglio, così sono tenacemente rimasti in coda dinanzi all'unica emettitrice automatica disponibile in tutta la stazione Garibaldi. E qui va aperta una parentesi su queste macchine che saranno davvero utili quando verranno diffuse in tutte le stazioni. Il Comune ne ha comprate un centinaio, potrebbero rappresentare una svolta verso un trasporto pubblico finalmente all'altezza, cancellando l'orrore delle code lunghissime e lente. Invece le nuove emettitrici vengono, incomprensibilmente, diffuse con estrema parsimonia nelle stazioni. 

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Un vero peccato per il Comune che avrebbe potuto approfittare per aumentare gli incassi nel primo, caotico, giorno di entrata in vigore delle nuove tariffe: se avesse avuto più rivendite elettroniche a disposizione, i biglietti venduti a 1,30 si sarebbero moltiplicati, invece hanno viaggiato (quasi) tutti al prezzo più basso. 

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