Addio a Rastrelli, Napoli saluta il padre che lottò contro l'usura

Addio a Rastrelli, Napoli saluta il padre che lottò contro l'usura
di Paola Marano
Venerdì 2 Marzo 2018, 15:02 - Ultimo agg. 3 Marzo, 06:35
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«Il poco di molti diventa il molto per tutti» era il suo motto. E in molti erano quelli che stamattina si sono riuniti nella chiesa del Gesù Nuovo di Napoli per dare l’ultimo saluto a Massimo Rastrelli, il padre gesuita scomparso a 90 anni nella notte tra lunedì e martedì, che si è distinto per il suo impegno civile dando vita proprio a Napoli alla prima fondazione antiusura in Italia. Seduto tra le panche riservate ai familiari, nonostante l’età, anche il fratello Antonio Rastrelli, ex presidente della regione Campania. A stringersi attorno alla famiglia tutta e al loro dolore tanti esponenti della società civile e politica, come il vicesindaco di Napoli Raffaele Del Giudice e l’ex primo cittadino ed ex governatore della Campania Antonio Bassolino, che hanno arricchito il ricordo della sua lotta contro l'estorsione attraverso il racconto di aneddoti personali.
 


«Una delle mie prime uscite da vicesindaco subito dopo la mia nomina fu proprio un convegno organizzato da padre Rastrelli su solidarietà e usura. "Poco di molti rappresenta molto per tutti" furono le sue parole in quell’occasione – ha detto il vicesindaco Raffaele Del Giudice - a lui si devono delle leggi importanti tra cui quella contro l’usura, con il suo contributo ha tolto quel velo di vergogna che c’era fra le vittime.- Le ha accompagnate in modo tale che tutti avessero il coraggio di chiedere aiuto in un momento di difficoltà. Questo forse è il messaggio più forte, che ricordiamo oggi come città di Napoli, cioè quello di chiedere aiuto e costruire tutti quanti insieme una rete per uscire fuori da questa trappola devastante per le famiglie». 
 
 

Antonio Bassolino ha ripercorso i momenti trascorsi accanto a Padre Massimo Rastrelli al principio della sua carriera politca, esprimendo le sue più sentite condoglianze al fratello di don Masssimo, avversario di un tempo, Antonio Rastrelli. 
 
«Con Padre Massimo i rapporti sono stati tanti. Ogni anno l'otto di dicembre quando io ero sindaco dopo la messa qui al Gesù nuovo uscivamo in piazza con il cardinale e io portavo i fiori alla Madonna. E padre Rastrelli era accanto a me - ha raccontato Bassolino - quando fui eletto sindaco mancavano pochi giorni all'Immacolata: in quel giorno uno dei vigili del fuoco sotto la scala che portava alla Madonna mi disse di salire. Quando sono sceso ricordo la commozione di padre Rastrelli e del cardinale. Da allora  ogni anno c'era questa abitudine-. E poi sono tanti i ricordi legati alla straordinaria battaglia contro l'usura - ha continuato -  per padre Massimo Rastrelli è stato un impegno di vita, è grazie a lui che si è potuta fare una legge contro l'usura , che è una delle cose più brutte perché spesso ricade sulle spalle della povera gente». «Infine - ha concluso -  sono qui anche per esprimere le mie più sentite condoglianze alla chiesa e ai familiari, e in particolare ad Antonio Rastrelli, Presidente della Regione Campania, siamo stati avversari politici ma per me ci deve sempre essere rispetto politico e umano. Abbiamo sempre avuto una reciproca stima ed è per questo che sono qui, per dare un abbraccio a lui e a tutti i familiari di don Massimo».
 
Padre Massimo fu ispiratore e primo presidente di quella che oggi è la Consulta Nazionale antiusura, nata nel 1991 dal seme della Fondazione San Giuseppe Moscati da lui fondata nel 1991 a Napoli. Oggi la Consulta conta 30 fondazioni e più di 2000 volontari che ne seguono l’esempio.

«Abbiamo imparato da lui a portare la valigia della carità e a riempire questa valigia - ha spiegato commosso il Monsignor Alberto D'Urso, presidente della Consulta-  si continua a seminare sapendo che lui dal cielo continuerà a starci affianco, con un altro padre fondatore per il quale è stato avviato un processo di beatificazione, monsignor Luigi di Liegro. Siamo grati a padre Massimo e a nome di tutti i poveri, delle vittime di usura, azzardo ed estorsioni, gli diciamo grazie».
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