Assegno di inclusione, in Campania aiuto a rischio per 83mila famiglie

Verso l'abolizione del Reddito di cittadinanza

La protesta a Napoli contro l'abolizione del Reddito di cittadinanza
La protesta a Napoli contro l'abolizione del Reddito di cittadinanza
di Valerio Iuliano
Sabato 16 Dicembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 21:09
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Le domande per ottenere l'assegno di inclusione partiranno lunedì. Da quel momento sarà possibile chiedere l'accesso al nuovo strumento di contrasto alla povertà che sostituirà il reddito di cittadinanza. La data del 18 dicembre appare tardiva rispetto ai tempi previsti inizialmente. E forse i potenziali percettori potrebbero non fare in tempo ad incassare l'assegno entro il mese di gennaio. Una preoccupazione che i sindacati hanno rilanciato negli ultimi giorni chiedendo a gran voce un incontro al ministro del Lavoro Marina Calderone. Dal canto suo il ministero assicura che non ci saranno ritardi. 

I potenziali beneficiari dell'Adi sono, secondo le stime Inps, 737.400, un numero che comprende tutti i nuclei familiari che abbiano al loro interno un disabile, un minore o un over 60. Sono 348mila le famiglie con al loro interno almeno un minore, 215.800 quelle con un disabile e 341.700 quelle con un componente al di sopra dei 60 anni. I percettori della nuova misura non corrispondono a quelli del Reddito di cittadinanza, che nel 2023 sono stati 1,11 milioni.

Con la nuova misura, dunque, saranno tagliati fuori circa 373mila nuclei familiari e il maggior numero di esclusioni si teme sia riservato alla Campania. Il restringimento della platea è dovuto all'inserimento del criterio degli occupabili, ovvero gli adulti al di sotto dei 60 anni ritenuti in grado di lavorare.

La regione con il maggior numero di nuclei percettori di RdC è sempre stata la Campania, con il 23% delle prestazioni erogate, seguita da Sicilia (20%), Lazio (10%) e Puglia (10%). In queste quattro regioni risiede oltre il 60% dei nuclei beneficiari del sussidio. L'importo medio erogato nel mese di marzo 2023 è di 572 euro. Poco meno del 60% dei nuclei percepisce un importo mensile fino a 600 euro mentre all'estremo opposto l'1,4% percepisce un importo mensile superiore a 1.200 euro. Mentre ai nuclei con un solo componente viene erogato un importo mensile compreso tra i 400 e i 600 euro.

Nel 2023, in Campania hanno beneficiato della misura 252.510 famiglie, mentre il picco delle erogazioni è stato raggiunto nel 2021 con 333.096 nuclei. Il 2021 è stato l'anno della pandemia e in tutta Italia 1,6 milioni di famiglie hanno percepito il Rdc.

Il restringimento della platea in Campania potrebbe essere analogo, in termini percentuali, a quello del resto d'Italia, pari al 33,6%. Sui 252mila nuclei che hanno ottenuto il sussidio nel 2023 una riduzione della platea di questa entità determinerebbe il taglio di 83.160 nuclei.

Lo slittamento dei tempi è dovuto ad alcune questioni burocratiche. Dopo la registrazione, avvenuta ieri, da parte della Corte dei Conti del decreto attuativo della nuova misura, lo stesso decreto dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e poi seguito da una circolare operativa dell'Inps. Durante le feste natalizie i patronati che dovranno aiutare le famiglie nella compilazione delle domande saranno attivi solo per pochi giorni. E i soldi saranno caricati solo nel mese successivo alla sottoscrizione del patto di attivazione digitale, un passo che segue l'accettazione della domanda da parte dell'Inps. Gli attuali beneficiari del Rdc dovranno iscriversi alla piattaforma Siisl per sottoscrivere il Pad - il patto di attivazione digitale - che serve a smistare i dati del nucleo familiare ai servizi sociali dei Comuni ed al centri per l'Impiego. Un passaggio obbligato, quest'ultimo, per gli adulti che possono lavorare e non hanno patologie. 

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