Biologi marini al capezzale del Mediterraneo invaso da «specie aliene» che arrivano dal canale di Suez
di Ciro Cenatiempo
Giovedì 5 Maggio 2016, 17:06
- Ultimo agg. 17:07
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Undici scienziati di caratura internazionale e quarantadue studiosi di biologia marina provenienti da tutta Italia e da Egitto, Tunisia, Turchia, Grecia, Francia, Regno Unito, Spagna, Estonia, Israele sono riuniti a Ischia per discutere e trovare soluzioni su uno dei temi più scottanti dell’ecologia marina del terzo millennio: la «bioinvasione» di specie aliene nel Mediterraneo. Organizzato dalla Stazione zoologica Anton Dorhn di Napoli con il centro ischitano di Ecologia del Benthos, il meeting scientifico è stato finanziato dai fondi europei «Euro Marine» per trovare soluzioni possibili a un problema in costante crescita, legato alla tropicalizzazione del nostro mare. «Stiamo lavorando alla ricerca di possibile misure di gestione e mitigazione del fenomeno, soprattutto in rapporto al recente raddoppio del canale di Suez da parte del governo egiziano», sottolinea Maria Cristina Gambi che ha curato il confronto e che stasera chiuderà i lavori con la collega Bella Galil del National Institute of Oceanography, di Haifa, in Israele. Il nodo non riguarda l’ormai evidente presenza di strani granchi e meduse; e del tossico Pesce palla maculato nei nostri mari – per la pesca accidentale del quale la Guardia costiera ha diffuso nei mesi scorsi un vademecum ad hoc, utile a prevenire i rischi – ma anche per la minaccia rappresentata dall’occupazione dell’habitat da parte di nuove alghe e vermi. Nel golfo di Napoli lo scenario è in continua mutazione. «Le specie aliene censite da noi ad Ischia sono ben 16 – sottolinea Maria Cristina Gambi - ed alcune con carattere invasivo come le macroalghe Caulerpa cylindracea, Asparagopsis armata; o il polichete Branchiomma bairdi ed il briozoo Amathia verticillata. Ma abbiamo di recente anche una segnalazione del Pesce flauto (Fistularia commersonii), che è un altro chiaro segno di come ci stiamo progressivamente tropicalizzando».
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