Cardarelli e Ospedale del mare: sos pronto soccorso a Napoli. La città è in zona gialla sul fronte dell’epidemia da Sars-Cov-2 e gli effetti del lungo lockdown iniziano a vedersi nei reparti Covid sebbene molto gradualmente, con alti e bassi che si susseguono a giorni alterni, ma sono le prime linee ordinarie a soffrire di più ora. Qui è iniziato a suonare l’allarme rosso da una decina di giorni a causa di un vero e proprio iperafflusso di malati sfociato nel caos del primo maggio e dell’ultimo weekend. Gli scogli con cui sono costretti a misurarsi medici, infermieri ed operatori sono il doppio canale di ingresso, lo screening pre Covid e i percorsi di accesso separati. Un sistema ingolfato a causa anche dei posti letto centellinati a valle dei reparti di urgenza a causa del distanziamento che vige nelle unità ordinarie con stanze quasi sempre singole e interi reparti sottratti all’assetto ordinario per fare posto alle unità Covid. Il doppio fronte (Covid e non Covid) delle attività di cura rallenta gli accessi e logora la forza lavoro, dilata i tempi e ingolfa i percorsi.
«In città la gente è tornata a uscire in maniera massiccia, riemergono gravi incidenti» spiega un medico che al Cardarelli si affanna a misurare i parametri vitali di un giovane finito, dopo una scivolata in moto, sotto il paraurti di un’auto.
Intanto anche gli altri pronto soccorso della città soffrono: come il Cto dove di notte manca il turno di ortopedici, il San Paolo che con circa 100 accessi al giorno, di cui il 50 per cento gravi e da ricoverare, è anch’esso in affanno, il Pellegrini sommerso dal bacino di utenza del Loreto e del San Giovanni Bosco attualmente Covid center. «Una situazione difficile in tutti i Pronto soccorso dell’intera della Regione - sottolinea Antonio Eliseo, responsabile del Nursing up, sindacato degli infermieri - dalle segnalazioni la maggior parte delle Aziende non ha stilato un Piano di gestione del sovraffollamento. Servono uomini e maggiori spazi per una migliore separazione dei percorsi. Gli organici sono all’osso e il piano di potenziamento della rete territoriale a cinque mesi dalla sua approvazione è ancora al palo». Sul piede di guerra anche l’Anaao: la delegazione del Cardarelli è pronta a dare battaglia sul progetto di riorganizzazione del pronto soccorso proposta dal manager Giuseppe Longo. L’appuntamento è per domani: conferenza stampa presso la sede di piazza Borsa.