Case popolari in Campania, fine dell’attesa: «C’è la graduatoria, ora tocca ai Comuni»

La Regione: ecco i legittimi assegnatari questa lista diventi strumento operativo

L'ingresso di Palazzo Santa Lucia
L'ingresso di Palazzo Santa Lucia
di Dario De Martino
Domenica 18 Giugno 2023, 22:45 - Ultimo agg. 19 Aprile, 14:28
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La svolta per avere la possibilità di accedere ad una casa popolare è arrivata. La Regione ha definito la graduatoria definitiva per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Una novità che inizierà a mettere finalmente ordine in una materia complicatissima tra occupazioni abusive, assegnazioni provvisorie e Comuni privi di graduatorie. I Comuni saranno ora obbligati a far riferimento alla graduatoria regionale per l’assegnazione degli edifici popolari.

I Municipi, infatti, hanno ricevuto le graduatorie realizzate dalla Regione attraverso la piattaforma digitale ed ora dovranno comunicare a Palazzo Santa Lucia la loro disponibilità di alloggi rispetto alle domande pervenute. I ritardi sono già annunciati, così come i timori rispetto ad un numero di alloggi disponibili troppo basso rispetto alle richieste. Ciò nonostante la graduatoria rappresenta comunque un primo passo per mettere fine al caos. Lo strumento ha messo in fila, con parametri oggettivi e attraverso l’uso di un algoritmo, le domande degli aventi diritto. Ora tocca, quindi, ai Comuni. La graduatoria è stata pubblicata esattamente un mese fa e proprio oggi scadono i termini in cui i Municipi devono rendere noto alla Regione il numero di alloggi disponibili.

Palazzo Santa Lucia invita i Comuni a fare in fretta: «Per scongiurare fenomeni di occupazione abusiva, tutti i Comuni che hanno alloggi disponibili assegnino tempestivamente gli alloggi dichiarati secondo l’ordine della graduatoria definitiva». 

In corsa per l’assegnazione di un alloggio popolare ci sono 31.332 persone. Sono, infatti, 31.717 le richieste arrivate da 385 Comuni. Di queste 231 sono state rigettate. I primi 10 comuni per numero di richieste (Napoli, Giugliano, Salerno, Pozzuoli, Quarto, Casoria, Marano, Melito, Casalnuovo, Torre Annunziata) rappresentano il 50,8% delle domande e la provincia di Napoli detiene quasi il 70% delle richieste. Seguono Salerno con il 18% circa, Caserta con poco meno del 6%, Avellino che si attesta attorno al 5% e Benevento con poco meno del 2%. Le domande relative al Comune di Napoli sono 8.747, pari al 27,6% del totale. Il numero medio di componenti del nucleo familiare è pari a 3,3, i nuclei monofamiliari sono il 14,3%. Seppur fondamentale per mettere ordine, la graduatoria regionale non risolve di certo tutti i problemi. C’è innanzitutto la questione delle sanatorie. I Comuni e l’Acer sono in ritardo nella verifica delle tantissime richieste di sanatoria presentate in questi anni. Così moltissime persone sono nel limbo. L’obiettivo della Regione è arrivare entro fine anno alla definizione di tutte le pratiche. Solo così si potrà avere contezza di quanti sono davvero gli occupanti abusivi e quindi gli alloggi disponibili in ogni Comune. Un nodo che aprirà, quindi, in maniera ancora più grossa: la questione degli occupanti abusivi che è destinata a diventare anche problema di ordine pubblico oltre che tema sociale di grande rilevanza. Il tema dell’emergenza abitativa, insomma, si imporrà nell’agenda politica campana.

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Chi della questione delle occupazioni abusive ne ha fatto una battaglia è il deputato Francesco Emilio Borrelli che ha contribuito a portare alla ribalta il clamoroso caso di Pizzofalcone dove c’erano ben 44 occupazioni abusive in un palazzo del ‘500 di proprietà del Comune
«Ora deve aprirsi una nuova era. Gli alloggi dovranno andare agli aventi diritto e gli abusivi e i criminali che hanno occupato negli anni migliaia di appartamenti, dovranno essere cacciati», commenta il deputato. «Questo non significa che tutti devono essere buttati fuori, anzi potrebbe essere l’occasione per sanare diverse situazioni al limite e regolarizzare chi vive in condizioni di difficoltà ed ha partecipato al bando regionale», aggiunge ancora Borrelli. Per l’esponente dei Verdi «quello delle case occupate è un business dai numeri impressionanti, danaro che finisce dritto nelle casse dei clan. La consegna delle case infliggerà un durissimo colpo alla criminalità organizzata». 

Intanto, a proposito di case popolari, Palazzo San Giacomo è pronto a portare avanti il suo piano di vendita degli alloggi popolari. Nella riunione di consiglio comunale per l’approvazione del bilancio si tornerà a parlare del progetto che sta molto a cuore all’assessore al Bilancio Pierpaolo Baretta. Già in occasione dell’ultima riunione dell’assise cittadina, Baretta aveva spiegato: «Si tratta di un piano di dismissione del patrimonio residenziale pubblico. Sono circa 24mila alloggi a Napoli, distribuiti in tutto il territorio. Le condizioni di vendita ai residenti saranno molto favorevoli: il canone, oggi modesto, varrà come riscatto, comprensivo degli arretrati. Studieremo anche agevolazioni bancarie per chi ritiene di prendere un mutuo per l’acquisto o per ristrutturare. Nel valore dell’immobile terremo conto dello stato in cui versa».
 

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