Comune di Napoli, lunedì il consiglio per ​l'aumento della Tari

Conti, rimpasto e biglietti: ecco le spine del sindaco

Il sindaco Gaetano Manfredi
Il sindaco Gaetano Manfredi
di Luigi Roano
Sabato 17 Giugno 2023, 09:00 - Ultimo agg. 18 Giugno, 09:00
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Il Consiglio comunale torna a riunirsi lunedì per «ingoiare» l'aumento della Tari e l'allegato regolamento e per approvare la nota aggiornata del Dup - Documento unico di programmazione - ma per il bilancio previsionale 2023-2025 c'è un nuovo slittamento. Se ne riparla il 4 e 5 luglio. Insomma, sul bilancio il sindaco Gaetano Manfredi e la sua giunta hanno difficoltà a portarlo in Aula, nella maggioranza larghissima di cui dispone l'ex rettore c'è - come si dice in questi casi - più di una fibrillazione. Perché ciascun consigliere dovendo appunto ingoiare l'aumento della Tari dovuto per legge - vorrebbe portare a casa qualche risultato compensativo per il suo bacino elettorale e quindi si profila il classico maxi emendamento che non sarà una passeggiata di salute per l'assessore competente Pier Paolo Baretta mettere in piedi. Ma ci sta anche sullo sfondo la questione della sostituzione della povera Mia Filippone, manca un assessore alla giunta e la quota è del Pd. E c'è chi spinge perché Manfredi apra un rimpasto più ampio dell'esecutivo di Palazzo San Giacomo. Ma stando a quello che trapela Manfredi farà incontri con la maggioranza ma l'avvertimento partito dal secondo piano del Comune è stato questo: prima si approva la manovra finanziaria poi si parla del resto e dunque del nuovo assessore e di un eventuale ritocco alla giunta che per inciso l'ex rettore se proprio dovesse farlo lo farebbe a fine anno. 

In mezzo a queste due grosse questioni, il bilancio e il rimpasto, poi ci sono anche vicende - diciamo così - meno nobili e molto lontane dalla realpolitik che richiederebbe Napoli.

Quella dei ticket gratis per assistere alle partite del Napoli e ai concerti al Maradona. Ticket di cui hanno disponibilità i consiglieri comunali, la giunta e il Gabinetto del sindaco. Inviti che al Maradona per le partite di calcio sono normati con una convenzione con la Ssc Napoli. E per estensione visto che il Maradona è di proprietà del Comune questi inviti valgono anche per i concerti che si svolgono nel sito di Fuorigrotta. Per esempio, per i concerti dei Coldplay del 21 e 22 al Comune e dunque ai Consiglieri, alla giunta e al Gabinetto del sindaco ne andranno circa 300. Prima a gestire queste pratiche era il Cerimoniale del Comune - ufficio storico di Palazzo San Giacomo con dirigenti di spessore, navigati, che sapevano addomesticare persone e situazioni - oggi quell'ufficio è stato sostanzialmente svuotato di contenuti anche per i pensionamenti in arrivo, fatto sta che la gestione è di fatto affidata ad altri uffici. La sostanza è che ci sono stati un paio di episodi che hanno coinvolti alcuni consiglieri comunali che si sono parecchio adirati perché ritengono ci sia uno stock di biglietti extra da quelli normati dalla convenzione con il Calcio Napoli - che sono 140 - e che vengono gestiti in maniera autonoma da altri soggetti dell'Amministrazione comunale. E chiedono al riguardo maggior trasparenza. Una vicenda in sé non edificante e al di là chi ha ragione o meno serve fare chiarezza.

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Sul fronte bilancio le spine per Manfredi sono più appuntite perché, lanciato il messaggio che prima si vota il documento poi si pensa alla sostituzione della Filippone ed eventualmente a un rimpasto, la richiesta della maggioranza è quella di un maxi emendamento che significa prendere soldi e metterli a disposizione dei consiglieri. Naturalmente per opere pubbliche, per migliorare la vivibilità della città in alcuni contesti come le periferie sulle quali i consiglieri comunali sono molto sensibili perché oggettivamente sono necessari e perché sono un grosso bacino elettorale. Un maxi emendamento - che significa un extra budget - che potrebbe valere tra i 5 e gli 8 milioni con una media di proposte di lavori per ciascun consiglieri tra i 100 e i 200mila euro. Sogni, perché le casse del Comune sono quelle che sono, però l'ultima volta il maxi emendamento è arrivato a superare i 4 milioni che non sono bruscolini. 

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