Caso San Gennaro, rammarico in Curia: «Braccio di ferro tra poteri, così perdiamo anche i fedeli»

Caso San Gennaro, rammarico in Curia: «Braccio di ferro tra poteri, così perdiamo anche i fedeli»
di Maria Chiara Aulisio
Mercoledì 2 Marzo 2016, 10:09
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In Curia sono giorni d'imbarazzo, tensione. Persino di rammarico. Crescenzio Sepe ribadisce che non parlerà della «vicenda San Gennaro» fino a quando non avrà ricevuto la notifica ufficiale del decreto ministeriale, firmato da Angelino Alfano, grazie al quale, tra una serie di benefit, avrebbe diritto a nominare quattro dei dodici membri della Deputazione. Una vera e propria svolta. A tal punto che c'è chi grida al «colpo di mano», che di fatto stravolgerebbe il sistema di potere all'interno di una istituzione laica che da cinque secoli gestisce sangue, cappella e tesoro. Anche se - a voler dare ascolto a Riccardo Imperiali di Francavilla, delegato per gli affari legali della Deputazione - il cardinale starebbe aspettando invano: il suo nome giuridicamente non potrebbe mai comparire tra i destinatari di un decreto che invece interesserebbe solo ed esclusivamente la Deputazione. Che, se Alfano dovesse avere la meglio, si vedrebbe retrocessa al rango di Fabbriceria.

Un gran pasticcio, insomma, che ha tappato le bocche di mezza curia, soprattutto quelle di chi siede sulle poltrone che contano. Dai vescovi ausiliari ai vicari episcopali, dal gran consigliere di Sepe a buona parte dei sacerdoti iscritti nella lista di quelli più vicini all'arcivescovo, nessuno sa niente. Possibile? Pare proprio di sì. E le ragioni sono le più disparate. Qualcuno è rimasto vittima di una brutta influenza che lo avrebbe tenuto a letto impedendogli di saperne alcunché; qualcun altro era fuori sede e non ha letto i giornali; i più sereni ammettono semplicemente che in questa vicenda non intendono entrarci anche perché - spiega con simpatia monsignor Erasmo Napolitano, presidente del tribunale ecclesiastico della Campania, chiamato da Sepe a far parte di una delle tante commissioni che avrebbero dovuto rivedere lo statuto della Deputazione - «San Gennaro non è nemmeno il mio patrono... dunque, non voglio saperne nulla». Quel che invece si sa è che questa sera, alle 20, il cardinale sarà nel santuario dell'Addolarata e San Gaetano Errico a Secondigliano per una lectio divina quaresimale sul peccato di Davide. «Provate ad andare lì - suggerisce un sacerdote che come gli altri chiede di rimanere nell'ombra - magari qualcosa Sepe ve la spiegherà...».

 

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