Cgil Napoli, assalto alla sede Filcams: la mano della camorra sugli appalti di pulizie

Cgil Napoli, assalto alla sede Filcams: la mano della camorra sugli appalti di pulizie
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 23 Marzo 2022, 07:00 - Ultimo agg. 16:43
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Porte e mobili distrutti, una grata divelta, ambienti devastati: armadietti aperti, documenti sparpagliati a terra, cassetti spalancati, sedie sottosopra, scrivanie manomesse. Non hanno portato via niente, ma hanno mostrato la propria capacità di agire in qualunque momento del giorno e della notte. Hanno fatto irruzione nella sede della Filcams della Cgil, lo storico presidio di piazza Garibaldi, violando la porta d'ingresso e rovistando all'interno di armadi e cassetti. Tutte le serrature sono state forzate, nulla è stato portato via: quasi come se si fosse trattata di una esibizione muscolare finalizzata a lanciare messaggi o intimidazioni. Un modo diretto per dire: qui entriamo quando vogliamo, sappiamo dove mettere le mani, siamo padroni del campo. Un'azione vandalica che viene registrata a distanza di poche ore dalla manifestazione di Libera a Napoli, con decine di migliaia di studenti e cittadini contro la camorra e contro la guerra in Ucraina, un evento che ha visto la Cgil protagonista sin dalla fase organizzativa.

Chi c'è dietro un simile atto di violenza? Digos in campo, si battono due piste: quella di un'azione di disturbo da parte della camorra, per il ruolo svolto dal sindacato in materia di contratti e di appalti, sempre e comunque dalla parte dei lavoratori (specie nella delicata fase del passaggio da un ramo di azienda all'altro); ma anche un possibile collegamento per la posizione assunta dalla Cgil contro la guerra di invasione della Russia nei confronti dell'Ucraina: una posizione che potrebbe aver infastidito alcune frange di facinorosi pronti a prendere le distanze sia dalla Russia che dalla Nato.

Ipotesi al vaglio della Procura, al momento è al lavoro un gruppo di lavoro rappresentato dai pm Ardituro, De Marco, Onorati e Parascandolo, che curano i fascicoli legati all'antiterrorismo. Possibile comunque che nelle prossime ore ci sia una delega ad hoc, in grado di coinvolgere anche pm del pool anticamorra.

Spiega il segretario generale Cgil Luana Di Toro: «Non arretriamo, siamo uniti e determinati contro ogni genere di violenza e di sopruso. Abbiamo preso parte alla organizzazione della manifestazione di Libera, rivendichiamo un ruolo di protagonisti al fianco dei cittadini, contro la camorra e contro le guerre». Ma quali sono le vertenze al centro della sede al civico 101 di piazza Garibaldi? «Rappresentiamo i lavoratori delle pulizie, della vigilanza, del turismo, del commercio, parlo di lavoratori privati che trovano nei nostri uffici massima disponibilità, anche in termini di caf e di patronato. Facciamo sindacato di strada, pancia a terra, pronti ad includere i più deboli. Questi episodi non ci fermano, ma ci spingono ad andare avanti su questa strada». Uno strano caso, quello della scorsa notte in piazza Garibaldi, anche alla luce di quanto accaduto dieci giorni fa non lontano dalla sede della Cgil. Ricordate l'aggressione alle spalle del leader sindacale Giuseppe De Francesco, segretario della Cisl-Sim? Colpito all'altezza della nuca e dell'orecchio, senza un motivo, costretto a difendersi da calci e pugni a terra, sotto gli occhi di passanti e colleghi di lavoro. 

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Un clima da mazzieri, che si sta accanendo contro sedi di sindacati e leader delle organizzazioni territoriali, su cui sono in corso verifiche della Digos del primo dirigente Antonio Bocelli. Ma torniamo all'ultimo episodio, quello di ieri mattina. Sdegno corale contro l'atto di teppismo, a partire dai vertici della giunta comunale. Spiegano gli assessori Pier Paolo Baretta e Chiara Marciani (rispettivamente responsabili del Bilancio e del Lavoro): «È inaccettabile quanto accaduto nella sede della Filcams Cgil di Napoli. Condanniamo con forza gli atti vandalici e intimidatori ai danni di un luogo che rappresenta la casa dei lavoratori nonché un importante presidio di legalità».

 

Ma torniamo alle verifiche condotte dalla Procura sull'episodio registrato la scorsa notte in piazza Garibaldi. Agli atti finiscono le immagini di telecamere nella zona, ma anche possibili tracce lasciate durante l'azione di devastazione. Le immagini della sede parlano chiaro: un pesante cancello di ingresso è stato divelto e adagiato sul muro, al termine di un raid che deve essere durato diversi minuti. Chi ha agito era probabilmente travisato e non temeva di essere riconosciuto. Impunità e violenza, roba da clan o frange ben organizzate, che puntano a colpire chi si schiera contro la camorra e l'invasione bellica di un popolo sovrano. 

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