Contrabbando di sigarette da Napoli a Palermo: 15 arresti, business da 2,4 milioni di euro

Contrabbando di sigarette da Napoli a Palermo: 15 arresti, business da 2,4 milioni di euro
Lunedì 26 Aprile 2021, 11:44 - Ultimo agg. 18:33
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La Guardia di finanza di Palermo ha eseguito 15 misure cautelari nei confronti dei componenti di un'organizzazione criminale che contrabbandava sigarette tra Napoli e Palermo. I finanzieri del gruppo, guidati dal colonnello Alessandro Coscarelli e coordinati dal sostituto procuratore Giorgia Spiri, hanno scoperto una banda che dal novembre del 2019 al maggio 2020, è riuscita a far arrivare a Palermo cinque tonnellate e mezzo di «bionde». Tutte di marche note senza i timbri del monopolio di Stato.

Le indagini dei militari hanno permesso di documentare 78 viaggi di andata e ritorno fra Palermo e Napoli.

Tre indagati sono finiti in carcere perché ritenuti i capi della banda, ad altri sette è stata notificata la misura degli arresti domiciliari, mentre cinque hanno l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Cinque degli indagati sono napoletani e 10 palermitani.

Nel corso dell'inchiesta altre tre persone sono state arrestate in flagranza mentre trasportavano le sigarette e 28 sono indagate.

I reati contestati a vario titolo sono associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di sigarette e traffico di stupefacenti. In una spedizione i finanzieri hanno trovato un chilo di hashish. Il gip di Palermo ha disposto anche il sequestro di due magazzini nella zona di corso dei Mille a Brancaccio dove il gruppo custodiva le stecche di sigarette che poi venivano vendute dagli ambulanti abusivi nei quartieri palermitani dello Zen, a Bonagia, a Brancaccio, a Borgo Nuovo e nelle borgate marinare dell'Arenella, Acquasanta e Vergine Maria. Un traffico di tabacchi che in sette mesi ha prodotto un giro d'affari di 2,4 milioni di euro

L'organizzazione per i viaggi tra Napoli e Palermo usava auto noleggiate. Le macchine venivano caricate a Palermo sul traghetto per il capoluogo campano. Il viaggio di ritorno avveniva via terra, in autostrada. Poi le «bionde» finivano sulle bancarelle a prezzi decisamente concorrenziali: 27 euro a stecca contro i 50 euro in vendita nei tabaccai. Un mercato molto florido che è andato avanti anche durante la pandemia. Solo che gli spostamenti con le auto erano diventati molto pericolosi e difficili e così l'organizzazione ha utilizzato un corriere per le spedizioni. Una società che, ignara del traffico, faceva arrivare le sigarette a Palermo. Gli uomini della banda si presentavano al deposito in cui erano conservate e si portavano via i colli con la merce.

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