Covid a Napoli, l'Asl apre un'indagine sul pronto soccorso dell'Ospedale del Mare

Covid a Napoli, l'Asl apre un'indagine sul pronto soccorso dell'Ospedale del Mare
di Ettore Mautone
Giovedì 7 Gennaio 2021, 08:30
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Nel giorno dell'Epifania, nella calza di Vittorio Helzel, primario del pronto soccorso dell'Ospedale del mare, arriva una commissione d'indagine, istituita dalla Asl, sul suo operato. Una squadra di saggi, interni ed esterni all'azienda, esperti in varie discipline che è chiamata a stilare un'analisi critica e sistematica della qualità dell'assistenza medica e sanitaria assicurata ai pazienti del pronto soccorso del presidio di Napoli est. L'obiettivo è la verifica delle procedure utilizzate per la diagnosi, il trattamento dei pazienti, il controllo sull'uso delle risorse, la valutazione degli esiti delle cure e l'inquadramento della qualità di vita dei pazienti accolti in quel reparto. Si tratta, insomma, di approfondire aspetti organizzativi, clinici ed economico-gestionali del pronto soccorso dell'Ospedale del mare finito negli ultimi mesi spesso e volentieri alla ribalta delle cronache soprattutto in relazione all'iperaffollamento diventato acuto in concomitanza del picco epidemico da Covid-19. Con queste premesse il provvedimento della Asl, per Helzel e per il suo gruppo, ha tutto l'aspetto del carbone.

Il gruppo di lavoro, la cui costituzione è stata predisposta agli inizi di dicembre, è composto da esperti in medicina e chirurgia d'urgenza e pronto soccorso, da altri camici bianchi ferrati in materia di organizzazione infermieristica che affiancheranno figure direzionali interne della Asl. In particolare si tratta di Marco Papa, responsabile della Programmazione e Pianificazione aziendale della Asl Napoli 1, di Fiorella Palladino, primario del Pronto soccorso del Cardarelli, Mario Guarino a capo dell'emergency del Cto, Virginia Roberti caposala del pronto soccorso del Cardarelli e infine Carmen Ruotolo a capo del settore qualità dell'azienda sanitaria metropolitana.

Il lavoro del gruppo di verificatori è configurato come un confronto tra pari e quindi, in teoria, dovrebbe far venir a galla eventuali disfunzioni organizzative, gestionali e assistenziali, sia interne al pronto soccorso sia nel rapporto di questo con il resto del presidio. Uno dei problemi cronici, della prima linea dell'Ospedale del mare, è infatti lo smistamento dei pazienti stabilizzati in codice giallo o anche rosso, verso le corsie specialistiche poste nei reparti. Carenze di personale, riarrangiamenti organizzativi conseguenti all'emergenza Covid, ricoveri complessi che non si risolvono in breve tempo hanno, nei fatti, creato negli ultimi mesi un imbuto con una scarsa ricettività dal pronto soccorso. Con queste premesse l'ingolfamento della prima linea e il caos, quando ci sono decine di malati sospetti Covid a cui badare in parallelo ad altre patologie gravi, diventano inevitabili. La Commissione dovrà dunque verificare se nel lavoro di Helzel e del suo gruppo tutto viene svolto in maniera adeguata e se dall'altro canto è possibile migliorare i flussi interni. Il team di esperti, coordinato da Marco Papa, inizierà i lavori dal prossimo lunedì e concluderà l'indagine ispettiva entro 15 giorni. Helzel dovrà collaborare fornendo ogni dato e informazione utile. 

 

Helzel è un esperto di lungo corso in Medicina d'urgenza e pronto soccorso, uno dei pochi in Campania specialista della disciplina con alle spalle una solida esperienza maturata nella Asl cittadina soprattutto nella trincea del Pellegrini. Dal presidio della Pignasecca è giunto all'Ospedale del mare, circa due anni fa, chiamato a guidare il decollo del dipartimento di emergenza del nosocomio. A lui è stata affidata una squadra formata oggi da 18 dirigenti medici costruita attorno a un gruppo di 15 pionieri, tutti giovani vincitori di concorso impiegati sin dalla prima ora nella prima linea di quell'ospedale. In questi anni il pronto soccorso ha visto crescere fortemente gli afflussi giornalieri e il livello di complessità dei casi configurandosi pian piano con gli stessi problemi del Cardarelli. Trovare soluzioni all'imbuto del Pronto soccorso non sarà semplice. Ieri al Cardarelli, tanto per ricordare, si contavano in Osservazione, nell'area del pronto soccorso, ben 95 pazienti di cui una gran fetta andrebbe smistata nelle corsie. Retrovie non sempre agibili per i trasferimenti dal pronto soccorso per varie ragioni: dal lento turn-over, alle attese delle consulenze diagnostiche, dalla complessità delle patologie da trattare, alla mancanza di posti nelle Medicine. Pazienti che così finiscono per stazionare per giorni nei cosiddetti letti tecnici del dipartimento di emergenza. 

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