Napoli, il pronto soccorso dell'Ospedale del mare invaso da pazienti in barella

Napoli, il pronto soccorso dell'Ospedale del mare invaso da pazienti in barella
di Melina Chiapparino
Lunedì 4 Gennaio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 11:33
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Il pronto soccorso dell’Ospedale del Mare fa il pieno di barelle registrando dati record nei primi tre giorni del nuovo anno. Nel presidio di Ponticelli tutte le aree dedicate all’accoglienza dei pazienti da codice verde, giallo e rosso sono talmente affollate di lettighe da non lasciare spazio neanche al passaggio dei medici e degli infermieri costretti a destreggiarsi tra gli ammalati. Per guadagnare posti, e meglio distribuire la distesa di barelle che invade il pronto soccorso, sono state posizionate delle tende che delimitano i box dove di solito vengono sistemati solo due pazienti. Perfino i corridoi sono stati occupati ma gli spazi a disposizione non riescono a fronteggiare il numero di persone da assistere. 

 

Anche la quantità di lettighe non è sempre sufficiente per accogliere i degenti: spesso vengono impiegate le poltrone a rotelle per i ricoveri o per sistemare gli ammalati in attesa di una barella. L’impennata degli accessi nel pronto soccorso in via Enrico Russo i primi giorni del 2021 è solo uno degli elementi che ha causato il caos nel presidio. A questo infatti bisogna aggiungere il tempo di attesa che la maggior parte dei pazienti deve trascorrere nel pronto soccorso prima del trasferimento nei reparti ormai saturi: un degente può tenere occupata una barella da 3 a 6 giorni mandando letteralmente in tilt il pronto soccorso. Nella notte tra il 2 e 3 gennaio sono stati assistiti 70 pazienti, la maggior parte sistemata sulle barelle con l’impiego anche delle poltrone a rotelle, normalmente utilizzate per il trasporto ma, in questo caso, adattate al ricovero. Un dato record che, non solo testimonia l’aumento degli accessi nel presidio di Ponticelli, ma evidenzia la grande quantità di persone per le quali è stato necessario proseguire l’assistenza in regime di ricovero. Infatti, sul totale degli ammalati, 63 persone sono state sistemate nell’area gialla, 3 nel codice rosso di cui due sottoposti a ventilazione assistita, e circa l’80% destinato al ricovero in attesa del trasferimento nel reparto specifico. Un’attesa prolungata dalla saturazione dei reparti, in particolare di Medicina, Chirurgia, Neurologia, Neurochirurgia e Ortopedia che, oltre a registrare un’impennata dei ricoveri, stanno utilizzando un protocollo di sicurezza per scongiurare qualsiasi possibilità di contagio da Coronavirus.

In pratica, in ogni stanza degenti viene ricoverato un solo ammalato per cui, inevitabilmente, i posti a disposizione sono dimezzati. La riduzione ha contribuito a ingolfare il pronto soccorso ma ha anche permesso una maggiore prevenzione sul rischio legato alla pandemia. 

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Il caos barelle c’è ma, al momento, non si può parlare di rischio di contaminazione da Covid: le percentuali di positivi si sono drasticamente ridotte. Nonostante la complessità della situazione ad oggi i casi di Coronavirus viaggiano intorno al 10-15% sul totale degli accessi, mentre due mesi fa rappresentavano circa il 60%. Secondo le informazioni diffuse dalla direzione generale dell’Asl Napoli 1 Centro che registra circa 100 accessi al giorno nel pronto soccorso di Ponticelli, il 3 gennaio 2021, alle ore 15, si sono accertati 3 casi positivi, tutti da ricovero in terapia subintensiva mentre, alcune ore dopo, alle 19, i casi sono saliti a 8, di cui 6 in subintensiva e 2 da degenza ordinaria. Numeri notevolmente contenuti rispetto al passato e monitorati attraverso un doppio screening, ovvero i tamponi rapidi a tappeto per tutti i pazienti e i successivi tamponi molecolari che - fa sapere la direzione generale dell’Asl napoletana - vengono eseguiti nel giro di 24 ore. Altro elemento da considerare è l’indisponibilità per i ricoveri non Covid dell’ospedale San Giovanni Bosco e del Loreto Mare, presidi ancora totalmente dedicati all’assistenza dei positivi. 
 

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