Coronavirus, l’inserzione choc nel Napoletano: «Vuoi la bombola d'ossigeno? 50 euro»

Coronavirus, l’inserzione choc nel Napoletano: «Vuoi la bombola d'ossigeno? 50 euro»
di Susy Malafronte
Lunedì 9 Novembre 2020, 23:30 - Ultimo agg. 10 Novembre, 11:45
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C’è un’emergenza nell’emergenza. Mancano bombole di ossigeno perchè in tanti non le restituiscono. Motivo per cui i farmacisti campani nelle ultime ore si sono affannati in accorati appelli: «Chi ha in casa bombole vuote le consegni con urgenza alla propria farmacia di riferimento». Un invito rilanciato anche dal presidente nazionale di Federfarma Marco Cossolo. Ma in questo scenario può anche accadere che l’emergenza favorisca azioni di sciacallaggio, tanto che su Facebook compaiono pagine dedicate al mercato dell’usato con bombole vuote in vendita a 50 euro. Come è accaduto su un profilo che propone una propria offerta nell’area tra Pompei, Torre Annunziata, Scafati e Castellammare di Stabia.  

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Indignata è stata la reazione dei farmacisti che hanno segnalato il caso e hanno chiesto alla polizia postale di indagare per risalire all’autore dell’annuncio, anche perché, speculazione a parte, vendere bombole d’ossigeno senza le dovute accortezze previste dal protocollo è pericoloso. La bombola potrebbe infatti esplodere oppure creare danni gravi ai polmoni di chi inala aria senza che vi siano stati i dovuti controlli. La carenza di bombole di ossigeno mette in seria difficoltà la gestione delle emergenze, in particolare quella legata alla possibilità di curare i malati a domicilio, e finisce per alimentare comportamenti illeciti. Un malcostume che i farmacisti denunciano con forza. Da qui l’appello di Maria del Rosario Steardo, titolare della storica farmacia Del Rosario di Pompei. «È importante restituire le bombole vuote in farmacia - spiega la professionista - perchè così si offre la possibilità ai pazienti affetti da una forma lieve di coronavirus di curarsi in casa, non affollare gli ospedali e lasciare liberi i posti letto a chi ne ha più bisogno. L’appello è rivolto a tutti, in particolare a chi, anche in buona fede, ha dimenticato di consegnare la bombola che per vari motivi non gli serve più. È importante anche fornire una esatta informazione all’utenza: le bombole di ossigeno vanno controllate periodicamente e non devono essere usate senza un opportuno collaudo. Nelle aziende fornitrici scarseggiano, non c’è un numero sufficiente per poter sostenere le richieste. Ogni giorno riceviamo decine di telefonate di persone disperate che chiedono bombole per i familiari». Aggiunge Michele Iorio, ex presidente dei Federfarma Napoli: «L’ossigeno non è carente come sostanza.

Ciò che manca sono i contenitori, le bombole che vengono prestate agli utenti. Il normale circolo si è interrotto, visto che vengono trattenute in forma preventiva. È un fenomeno che si sta registrando in maniera più accentuata da una settimana a questa parte».

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Ma la situazione potrebbe sbloccarsi positivamente. «Da oggi - spiega Vincenzo Santagada, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Napoli - è in vigore una direttiva della Regione in base alla quale anche i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta possono prescrivere ossigeno liquido per ovviare alla carenza delle bombole». Finora, questo tipo di ossigeno era prescrivibile solo dagli specialisti ospedalieri, dagli pneumologi. «Questa direttiva - sottolinea Santagada - dovrebbe ridurre il disagio legato all’assenza di bombole». Un’altra possibilità, infine, è data dall’ossigeno liquido concentrato. «Un apparecchio che funziona come se fosse un elettrodomestico - aggiunge - attaccato alla spina della corrente elettrica, questo apparecchio prende l’area dalla stanza in cui si trova una persona e separa l’ossigeno da anidride carbonica e azoto che vengono eliminati». Una scelta, questa di ricorrere all’ossigeno liquido, criticata dal deputato di Forza Paolo Russo, medico. «È l’ennesima dimostrazione - sostiene - che stiamo in mano a degli incompetenti che stanno mettendo in serio pericolo la salute delle persone. L’ossigeno liquido non va bene per i positivi al Covid che rischiano addirittura di aggravarsi».

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