C'era una volta il Cup online a Napoli. Organizzato dalla Asl, facilmente accessibile, tramite una App o sul sito web istituzionale. Con la possibilità di fissare visite ed esami anche a scadenza ravvicinata. Ma. da quasi un anno, nel mezzo della pandemia, il servizio è stato disabilitato. Per l'esattezza, dal 30 dicembre 2020 alle ore 12.30.
Tac a Napoli, si paga o 7 mesi di attesa anche per gli ammalati di cancro
Il motivo? L'azienda sanitaria partenopea ha aderito al Centro unico prenotazioni previsto per tutta la regione. Un sistema necessario, atteso da anni (tanti, troppi anni...) perché i pazienti possano ottenere più rapidamente le prestazioni in ambulatori e ospedali pubblici, consultando le disponibilità non solo nella propria città, ma nell'intero territorio campano. Una soluzione utile anche per aggirare il blocco delle attività in convenzione nei centri privati, che si sta verificando in queste settimane con il progressivo raggiungimento dei tetti di spesa. E però. Stando alle comunicazioni inviate agli utenti che hanno contattato il Mattino.it, la piattaforma avrebbe dovuto essere operativa a partire dal 7 gennaio 2021, sostituendo l'E-Cupt già sospeso. «Finanziato con 100 milioni dall'allora ministro alla Salute Giulia Grillo, il nuovo sistema non è ancora in funzione», chiarisce Valeria Ciarambino, grillina e vicepresidente del consiglio regionale in Campania, impegnata a chiedere risposte sui ritardi a catena nelle terapie.
Oltre alla Asl di Napoli, risultano iscritti il Policlinico Vanvitelli, l'Asl di Benevento e l'ospedale San Pio.
«Il servizio - afferma Marco Esposito, innovation manager - aveva migliorato la qualità della vita dei miei genitori e le loro cure, perché riuscivano a fissare visite ed esami anche in 24-72 ore. Con la App o dal portale della Asl potevano completare la procedura con un click. Da soli. Ora non più. Ma perché fare passi indietro, promettendo un futuro che non arriva?».