Cancelli notturni alla Galleria Umberto: ci sono l’ok definitivo e l’accelerazione ufficiale per la partenza dei lavori. Presto, tra i marmi dell’Ottocento, verrà anche allestito un presidio fisso dei vigili. Questo e altri imminenti nodi per la prosecuzione del rilancio del monumento del Risanamento partenopeo sono stati discussi ieri mattina, in un nuovo incontro del tavolo creato ad hoc nell’estate del 2022 e presieduto dal prefetto Claudio Palomba.
In sostanza, nei primi mesi partiranno i lavori per la chiusura di tre dei cinque varchi d’accesso della Umberto I ed «entro la primavera prossima - spiega il vicesindaco Laura Lieto - i cancelli saranno installati». Un risultato importante contro il degrado nel primo salotto della città, arrivato in seguito al protocollo siglato ad agosto scorso, dopo una lunga campagna di stampa per il rilancio del monumento iniziata da Il Mattino.
Sovrintendenza, Prefettura, Comune, associazioni di categoria: c’erano tutti
Sono emerse anche altre novità, con «il punto sul sistema di videosorveglianza presente all’interno della Galleria e la conferma dell’imminente consegna dei locali di proprietà di Sidief Spa al Comune di Napoli per l’allocazione di un presidio della polizia locale». Molte cose sono cambiate, alla Umberto I, da quando, nel dicembre del 2021, il Mattino lanciò una campagna di stampa quotidiana per la lotta al degrado nel monumento.
Nelle notti di movida, infatti, la Galleria viene invasa da giovanissimi clienti di fast-food che lasciano spazzatura ovunque, tra i marmi dell’Ottocento e in via Toledo. Non sono mancati neppure recenti episodi di violenza, sempre tra teen-ager, con spari in aria e coltelli. E, dal lato dell’Angiporto, si registrano rapporti difficili con alcuni homeless. Nodi che verranno in parte risolti con l’installazione dei cancelli che, come spiegato dal Comune, «saranno artistici». Restano poi da affrontare i temi dei restauri delle coperture e dei pavimenti, entrambi di competenza comunale (per i pavimenti il costo è di 2 milioni, col progetto in dirittura d’arrivo). E poi la questione delle tante, troppe scritte che deturpano i marmi del monumento affacciato sul San Carlo.