Galleria Umberto I di Napoli, intesa siglata: presidio fisso dei vigili nei locali del Comune

L’ultimo atto del prefetto prima dell’addio garantito l’impegno dei soggetti competenti

La Galleria umberto
La Galleria umberto
di Gennaro Di Biase
Lunedì 11 Dicembre 2023, 23:44 - Ultimo agg. 12 Dicembre, 16:38
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Cancelli notturni alla Galleria Umberto: ci sono l’ok definitivo e l’accelerazione ufficiale per la partenza dei lavori. Presto, tra i marmi dell’Ottocento, verrà anche allestito un presidio fisso dei vigili. Questo e altri imminenti nodi per la prosecuzione del rilancio del monumento del Risanamento partenopeo sono stati discussi ieri mattina, in un nuovo incontro del tavolo creato ad hoc nell’estate del 2022 e presieduto dal prefetto Claudio Palomba.

In sostanza, nei primi mesi partiranno i lavori per la chiusura di tre dei cinque varchi d’accesso della Umberto I ed «entro la primavera prossima - spiega il vicesindaco Laura Lieto - i cancelli saranno installati». Un risultato importante contro il degrado nel primo salotto della città, arrivato in seguito al protocollo siglato ad agosto scorso, dopo una lunga campagna di stampa per il rilancio del monumento iniziata da Il Mattino. 

Sovrintendenza, Prefettura, Comune, associazioni di categoria: c’erano tutti ieri alla riunione del tavolo tecnico dedicato alla «realizzazione di interventi coordinati per il recupero, la valorizzazione e la messa in sicurezza della Galleria Umberto I». Oltre a Palomba, all’incontro c’erano il vicesindaco di Napoli Laura Lieto, il Capo di Gabinetto del sindaco Maria Grazia Falciatore, il Funzionario delegato della Soprintendenza Rosalia D’Apice. Poi, passando alle associazioni, il presidente della Camera di Commercio, Industria, Agricoltura, Artigianato, Ciro Fiola, il delegato dell’Unione Industriali di Napoli Felicetta Stanco, il vicepresidente vicario di Confcommercio Campania Luigi Muto, il presidente di Confesercenti Napoli Vincenzo Schiavo, il presidente di Aicast Imprese Italia Liliana Langella, che hanno manifestato la disponibilità a contribuire alle spese per la vigilanza notturna del sito. «Nel corso della seduta recita la nota della Sovrintendenza è stata unanimemente riconosciuta l’utilità del progetto soprattutto sotto il profilo della valorizzazione e recupero del sito, è stato sottoscritto un verbale preliminare alla prossima conferenza di servizi, che si svolgerà a breve, nel quale è stato cristallizzato l’impegno del Comune di Napoli a velocizzare i procedimenti relativi a tutti i lavori già condivisi con la sottoscrizione del verbale di intesa del 2 agosto 2022, inclusa la progettazione e l’esecuzione dei lavori per la chiusura di alcuni varchi di accesso alla Galleria Umberto I (via Verdi, via Santa Brigida) e dell’Angiporto (lato San Carlo e piazzetta Serao)». 

 

Sono emerse anche altre novità, con «il punto sul sistema di videosorveglianza presente all’interno della Galleria e la conferma dell’imminente consegna dei locali di proprietà di Sidief Spa al Comune di Napoli per l’allocazione di un presidio della polizia locale». Molte cose sono cambiate, alla Umberto I, da quando, nel dicembre del 2021, il Mattino lanciò una campagna di stampa quotidiana per la lotta al degrado nel monumento.

Gli appelli sono serviti e il rilancio è già stato avviato, come testimoniano le impalcature dimezzate e l’interesse di investitori come Starbuks e Mondadori che hanno rianimato i locali proprio dal lato di Santa Brigida. Ma molto resta ancora da fare, e in questo contesto la conferma della chiusura dei varchi risulta determinante. 

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Nelle notti di movida, infatti, la Galleria viene invasa da giovanissimi clienti di fast-food che lasciano spazzatura ovunque, tra i marmi dell’Ottocento e in via Toledo. Non sono mancati neppure recenti episodi di violenza, sempre tra teen-ager, con spari in aria e coltelli. E, dal lato dell’Angiporto, si registrano rapporti difficili con alcuni homeless. Nodi che verranno in parte risolti con l’installazione dei cancelli che, come spiegato dal Comune, «saranno artistici». Restano poi da affrontare i temi dei restauri delle coperture e dei pavimenti, entrambi di competenza comunale (per i pavimenti il costo è di 2 milioni, col progetto in dirittura d’arrivo). E poi la questione delle tante, troppe scritte che deturpano i marmi del monumento affacciato sul San Carlo. 

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