Genny 'a carogna, la scalata del capo ultrà tra mastiffs e gite al mare

Genny 'a carogna, la scalata del capo ultrà tra mastiffs e gite al mare
di Leandro Del Gaudio
Sabato 21 Novembre 2015, 02:31 - Ultimo agg. 6 Novembre, 12:20
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La scalata del capo ultrà tra mastiffs e gite al mare Leandro Del Gaudio Ha approfittato della lunga estate napoletana, per rinsaldare la rete dei suoi rapporti. Lì, in uno dei lidi più esclusivi della costa napoletana, Gennaro De Tommaso ha sfoggiato carisma da vip, alternando momenti di privacy con incontri di sapore lobbistico.



A mare, in un lido napoletano Genny la «carogna» ha incontrato il bel mondo napoletano, fatto di simpatizzanti della squadra azzurra, ma anche delle gesta del Genny nazionale all'Olimpico, quando - con le massime autorità dello Stato in Tribuna - diede il via libera alla finale di coppa Italia vinta dal Napoli con la Fiorentina. Strette di mano, pacche sulla spalla, il «nostro» che pontifica sul daspo, sull'ingiustizia del provvedimento amministrativo che condanna un hooligan a non recarsi allo stadio, sulla tessera del tifoso, sui processi mediatici. Già, i media: lo ha detto ai pochi intimi del sedicente notabilato di riva al mare, prima di ogni chiacchierata: «Parlo con voi, perché so che mi posso fidare, perché so che non ci sono giornalisti...». È questo e tanto altro, il mondo di Gennaro De Tommaso, provando ad andare al di là delle carte del gip Ferrigno che lo inchiodano - al momento - in una cella del carcere di Secondigliano. Una star, De Tommaso, capace di sciorinare un pasticcio di ideologia da teppista («mentalità ultras»), che lo ha visto in piena sintonia con Speziale, quello processato per la morte dell'ispettore di polizia Filippo Raciti, nel 2007, durante il derby siciliano Catania-Palermo, ma anche in buoni rapporti con soggetti insospettabili e di ben altra estrazione sociale. Un mondo variegato quello di Gennaro De Tommaso. Su di lui si favoleggia molto, complice la cortina di silenzio che lo rende inavvicinabile e che lo protegge dalle tanto temute incursioni dei giornalisti nel suo feudo del borgo di Sant'Antonio Abate. È il capo dei mastiffs - i mastini della curva A - ed è a lui che si rivolgono gli altri capi quando c'è un affare da risolvere nell'interesse comune. Su di lui si è ad esempio scritto anche che avrebbe sfoggiato strategie da diplomatico per chiudere il caso nato lo scorso 30 agosto, durante la prima in campionato del Napoli al San Paolo.



Una maxirissa sugli spalti durante il match casalingo contro la Sampdoria, decine di contusi, uno dei mastiffs accoltellato da un soggetto ritenuto legato alla sigla rione Sanità. Venti faida al San Paolo? Scontri tra teppisti per l'odio maturato durante la guerra delle paranze dei vicoli storici di Napoli? Ipotesi al vaglio degli inquirenti, mentre c'è chi ha pensato di mettere una toppa: pare che la riappacificazione sia avvenuta proprio sotto l'egida di Gennaro De Tommaso, grazie a un incontro che ha esaltato la capacità diplomatica dell'uomo della trattativa dell'Olimpico.









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