«I Van Gogh? Comprati a prezzi
stracciati»: l'affare della Coca Spa

«I Van Gogh? Comprati a prezzi stracciati»: l'affare della Coca Spa
di Daniela De Crescenzo
Domenica 2 Ottobre 2016, 11:14 - Ultimo agg. 21:16
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Chiamatela Camorra, chiamatelo Sistema, chiamatela come vi pare, ma la premiata società Imperiale e Cerrone, per come la raccontano imputati, pentiti e testimoni, era, e forse è ancora, qualcosa di diverso e per alcuni profili inedito nel mondo criminale: un'associazione commerciale capace di vendere e comprare merci e servizi legali e illegali (soprattutto illegali) in mezzo mondo. Basta conoscere le persone giuste e si muovono cocaina, ma anche armi ed opere d'arte. E poi case, barche, aerei, residence e stalle. Una parte del tesoro messo insieme dall'impresa Imperiale-Cerrone l'hanno scovata gli inquirenti, qualcosa, quadri di Van Gogh compresi, l'hanno fatta trovare gli stessi trafficanti.

E qui ci aspetta, a quanto pare, la prima sorpresa: la scelta di consegnare i quadri del pittore olandese, sarebbe stata condivisa dai due soci della «Cocaina spa» che li avrebbero acquistati insieme «Perché il prezzo era conveniente». Le dichiarazioni di Cerrone, quindi, non rappresenterebbero un tradimento, ma il primo passo di una linea difensiva comune tra il detenuto e l'uomo di Dubai, Raffaele Imperiale. «Lelluccio o parente», come lo chiamano i collaboratori di giustizia, continua infatti a soggiornare negli Emirati, dove si era trasferito da quando aveva preso casa al Burj Al Arab, un hotel a cinque stelle.

Uno dei primi a parlare di Cerrone e dell'allora incensurato Raffale Imperiale fu Biagio Esposito che nel 2010 raccontò: «Il Parente non è mai stato affiliato dei Di Lauro, ma già a partire dal 1999-2000 riforniva di erba diverse piazze gestite da noi affiliati dei Di Lauro, in particolare quella del Terzo mondo che gestivo con Cosimo Di Lauro». Secondo Esposito, Imperiale procurava al clan erba, ma anche cocaina che comprava in Spagna e in Sud America. Non solo: i due brooker dell'illegalità erano anche ottimi fornitori di armi. Quando infuria la guerra tra Di Lauro e gli Scissionisti e gli uomini di Amato vagheggiano di far volare un drone sulla casa di Di Lauro per poi farla saltare con il tritolo o di colpire la villa di Ciruzzo o Milionario la notte di Capodanno, si rivolgono a Imperiale per chiedere kalashnikov e pistole a tamburo con relative munizioni. Lellucccio non perde tempo e fornisce le armi necessarie alla guerra. Non per questo entra mai nel clan, come precisa Esposito e come ribadisce Carmine Cerrato «Lelluccio O parente è un narcotrafficante internazionale che opera in maniera autonoma rispetto a qualunque clan della camorra». Eppure della Cocaina Spa, messa in piedi dagli Scissionisti, Imperiale e Cerrone sono soci: insieme agli Amato Pagano comprano cocaina in Sud America. Tanta cocaina da inondare le piazze di mezza Europa e produrre guadagni annuali, secondo le Fiamme Gialle, per 80 milioni al netto delle spese e dei soldi divisi tra i soci mese dopo mese. Imperiale e Cerrone reinvestono i guadagni insieme al resto del «Cartello». Imperiale e Cerrone, però, acquistano in proprio anche in Spagna e dovunque trovassero droga a un buon prezzo.

I due gestiscono anche altri rami d'azienda, vendendo e comprando armi, aprendo negozi e acquistando residence in Spagna e società a Dubai dove diventano soci anche di personalità in vista del mondo arabo. Comprano e vendono, spostano i capitali in mezzo mondo utilizzando anche società fantasma, si muovono tra gli Emirati, l'isola di Mann, la Spagna, l'Olanda e il Centro America. Fino a che alla fine dello scorso anno gli inquirenti li incastrano. Due settimane fa Cerrone si fa interrogare e conferma l'esistenza della società, i rapporti con gli Scissionisti, e i collegamenti con i narcos.

Quantifica anche i guadagni derivati dal traffico della coca: per la quota sua e di Imperiale sarebbero di 15 milioni all'anno. I due Van Gogh, secondo Cerrone, sarebbe un investimento come un altro fatto dalla società. Perché se hai tanti soldi è arduo nascondere i l denaro: i brooker criminali non costruiscono, non spacciano, non comprano appalti, ma muovono merci e banconate. E la camorra, con buona pace delle paranze e dei vecchi boss, diventa un residuo archeologico. O un affare da straccioni.

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