«La mancata istituzione della guardia medica turistica, perché non c'è il personale, è un problema sempre più serio». Sull'estate ischitana si abbatte il vento di un disagio profondo. «Non solo si è creato un vuoto in termini di servizi per la salute, necessari su un territorio che ospita trecentomila persone in media in questo periodo, ma c'è un pesante contraccolpo in termini di immagine». A condividere questi giudizi sono in molti. «Ischia di recente è stata eletta come l'isola più bella del mondo dall'importante rivista di viaggi americana Travel+Leisure, ma il suo valore s'incrina di fronte a una dimensione che, in termini di accoglienza, mostra lacune forti, che non soddisfano le aspettative degli ospiti», ricorda un albergatore di Forio. Centinaia di vacanzieri devono affrontare questioni sanitarie in apparenza semplici, dalla richiesta di una ricetta per un «farmaco con nota», dunque essenziale per le proprie terapie, a quella per analisi o esami diagnostici, ma vedono opporsi un netto rifiuto dagli addetti che lavorano alla guardia medica notturna. Motivo? I medici che s'incontrano al desk, e mostrano sempre grande disponibilità, non sono abilitati a garantire le prescrizioni. Il risultato è evidente. Il soggiorno assume risvolti insopportabili, e le proteste sono esponenziali.
Il servizio di continuità assistenziale «normale» si svolge in due strutture, a Ischia Porto presso il presidio «San Giovan Giuseppe»; e a Forio, nel quartiere di Monterone.
Non tutti i turisti riescono a reperire, come alternativa, un medico di famiglia ischitano in grado di aiutarli in extremis. Niente ricette? Volano gli stracci. Basta qualche ulteriore esempio per misurare la «temperatura» del presidio: chi ha bisogno di un certificato di malattia se lo vede rilasciare con validità solo giornaliera e, dunque, tutte le notti deve ripetere l'iter per ottenere l'eventuale prosieguo di malattia. E non si contano le chiamate che arrivano dagli alberghi per le persone che sono positive al Covid. Si rinnova, perciò l'appello ai sindaci e all'Asl affinché riescano a ripristinare «un servizio che, negli scorsi anni, si è rivelato di notevole importanza». Non è semplice. «Non è un problema di costi fanno sapere dall'Asl Napoli 2 Nord piuttosto il nodo è la mancanza di personale. Da giugno cerchiamo medici, non riusciamo a coprire i turni, nonostante i diversi bandi pubblicati».