Manifesti sui contenitori dei rifiuti a Pordenone: «Lasciare pulito, non siamo a Napoli»

I manifesti affissi sui contenitori dei rifiuti a Pordenone
I manifesti affissi sui contenitori dei rifiuti a Pordenone
di Gennaro Morra
Martedì 8 Gennaio 2019, 17:40 - Ultimo agg. 18:25
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Ancora un episodio in cui Napoli viene identificata con i rifiuti e i comportamenti incivili. Questa volta la denuncia social arriva da Pordenone, attraverso il profilo Facebook di Fabio Pacetta, un napoletano emigrato nella cittadina friulana qualche anno fa. L’uomo ieri sera ha pubblicato un video in cui mostra dei piccoli manifesti, formato A4, affissi su alcuni contenitori dei rifiuti che riportano la frase «Lasciare pulito, non siamo a Napoli». E più sotto ancora si legge: «Civiltà significa rispetto delle regole nella città in cui si vive».

«In via Palladio, nel quartiere di Rorai Grande, Pordenone, questi cassonetti della spazzatura hanno attirato la mia attenzione – scrive Pacetta nella didascalia che accompagna la breve clip – A voi i commenti». Poi, però, è lui stesso a voler commentare l’accaduto e prosegue: «Io non ho parole, posso solo essere comprensivo verso questa o queste persone che hanno compiuto questo gesto, o meglio dire che hanno applicato questi piccoli manifesti sui cassonetti. Non sono indignato, non sono dispiaciuto, provo soltanto pena per queste persone, che con questo gesto manifestano la propria ignoranza e frustrazione».
 
Il video, che ha suscitato molto clamore, è stato segnalato dallo scrittore Angelo Forgione alla trasmissione radiofonica “La Radiazza”, in onda su Radio Marte, che ha raggiunto telefonicamente l’autore del filmato: «Non sono addolorato, perché Pordenone non è quello che emerge da questo caso – ha dichiarato Pacetta, che nella città friulana gestisce una pizzeria –. Io qui ho un’attività e ci sto bene con tutta la mia famiglia, ma mi sono arrabbiato perché ieri mia figlia 11enne è tornata a casa e mi ha detto di aver visto queste scritte. Allora ho fatto il video perché fa male leggere queste cose della propria città, ma sicuramente sarà opera di qualcuno che ha problemi».
 


Dunque, si tratterebbe dell’iniziativa di un privato cittadino che va comunque segnalata alle autorità comunali, come suggerito da Forgione, anche lui intervenuto telefonicamente: «Capisco che Fabio non voglia dare troppo clamore all’episodio, ma non è accettabile che un popolo e la sua storia vengano trattati in questo modo. Suggerisco di rivolgersi al sindaco, che deve far rimuovere quei manifesti e scoprire chi li ha messi». Poi lo scrittore ha chiosato: «Anche perché queste frasi le possono leggere i bambini, che poi crescono con la convinzione che Napoli è una città dove non si può andare. E questo non va bene».
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