Minorenne ucciso a Napoli, la famiglia di Ugo in obitorio: «Vogliamo giustizia»

Minorenne ucciso a Napoli, la famiglia di Ugo in obitorio: «Vogliamo giustizia»
Lunedì 2 Marzo 2020, 13:59
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Mattinata in obitorio per i familiari di Ugo Russo, il 16enne ucciso ieri a Napoli da un carabiniere in seguito a una tentata rapina. Ventiquattro ore dopo, non cambia la versione della famiglia: Ugo è stato vittima di una vera e propria esecuzione. «Il carabiniere - ricostruisce il padre Vincenzo poco prima di salire in macchina per andare all'obitorio dove si trova la salma del figlio - gli ha sparato una prima volta al corpo, facendogli fare un balzo di 3/4 metri. Una volta finito a terra si è rialzato per scappare, ma a quel punto il militare gli ha puntato la pistola contro sparando una seconda volta e colpendolo alla nuca mentre Ugo era di spalle. Poi ha inseguito l'altro ragazzo che era con mio figlio sparando ancora ma mancando l'obiettivo. È stata un'esecuzione a tutti gli effetti».
 


«Nessuno vuole dire che mio nipote fosse un santo - aggiunge lo zio - ma non si può morire così. Se ha sbagliato andava punito, ma con l'arresto, non con la morte. È tutto sproporzionato. Ora ci aspettiamo che la legge faccia giustizia e punisca il carabiniere con la pena che merita».

La verità è quella che chiede anche l'avvocato della famiglia, Antonio Mormile: «Abbiamo fiducia negli inquirenti e sappiamo che dalle indagini emergerà la verità. D'ora in poi lasceremo parlare l'inchiesta». Sono ore di attesa, intanto, per l'autopsia. L'incarico non è stato ancora affidato, ma sarebbe questione di ore. Proprio dall'esame autoptico potrebbero arrivare elementi utili a fare chiarezza in una vicenda con diverse zone d'ombra.

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