Musicista ucciso a Napoli, la mamma di Giogiò da Giorgia Meloni: «Lo Stato non ci abbandona»

«Ora giustizia per mio figlio, ma bisogna far presto altrimenti sarà tutto inutile»

L'abbraccio tra Di Maggio e la Meloni
L'abbraccio tra Di Maggio e la Meloni
Maria Chiara Aulisiodi Maria Chiara Aulisio
Giovedì 7 Settembre 2023, 23:56 - Ultimo agg. 9 Settembre, 09:00
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«Processo per direttissima e carcere a vita a chi ha ucciso mio figlio. E poi l’istituzione di un articolo, il 31bis - giorno in cui Giogiò è stato ammazzato - per punire i crimini più efferati commessi dai minori. Ecco che cosa ho chiesto a Giorgia Meloni».

L’ha incontrata ieri pomeriggio, poco dopo le 15, a Palazzo Chigi, così come la premier le aveva promesso nel corso di una telefonata privata tra le due all’indomani dell’omicidio del giovane musicista: un faccia a faccia durato quasi un’ora, un incontro definito “informale, cordiale e sincero”. «Mi ha ascoltata a lungo, era molto commossa anche lei. Voglio ringraziarla davvero di cuore, ora so che lo Stato non mi abbandonerà. Tutti insieme possiamo, anzi dobbiamo farcela a far prevalere la parte sana di questo Paese. Con il funerale di mio figlio, l’altro giorno, abbiamo cambiato la storia e la narrazione di una città. Il governo, dal canto suo, ha già varato un pacchetto di norme importanti. Il mio prossimo appuntamento - aggiunge - sarà con il ministro Nordio e il Csm». 

Una promessa mantenuta quella della premier Meloni con Daniela Di Maggio, 54 anni, logopedista e counselor, madre di Giovanbattista Cutolo, Giogiò, il musicista della Scarlatti junior ucciso senza motivo a margine di una rissa, all’alba del 31 agosto scorso, in piazza Municipio. Una donna forte e determinata decisa ad andare avanti nonostante il grande dolore che si porta dentro. «Sono rimasta molto colpita - ha detto Giorgia Meloni al termine dell’incontro - dalla reazione per la cosa peggiore che ti possa capitare.

Ho trovato una donna che vuole combattere e a queste persone delle risposte vanno date. Nonostante il dolore per la tragica perdita sta lottando affinché il killer di suo figlio riceva la giusta condanna. Anche per lei abbiamo deciso una stretta per gli under 18 che delinquono, per limitarne il più possibile l’attitudine criminale. Proporremo per il ragazzo la medaglia d’oro al Valor civile». 

Soddisfatta e commossa mamma Daniela: «Prima ho incontrato il Presidente del Consiglio - racconta con il filo di voce che le resta dopo una giornata lunga e faticosa - poi ho visto il capo della Polizia e il ministro degli Interni. A tutti ho ribadito la necessità di una legge che preveda l’abbassamento dell’età imputabile e la certezza della pena. Il sedicenne che mi ha portato via quell’angelo di figlio deve essere considerato alla stregua di un maggiorenne, un maggiorenne criminale. Bisogna anche fare presto, altrimenti la morte di Gigiò sarà stata l’ennesima morte inutile e non possiamo consentirlo. Le condanne e il carcere debbono essere veri, chi toglie la vita a qualcuno deve pagarla cara, non se la può cavare con pene beffa che non costituiscono alcun deterrente». 

 

Una giornata “istituzionale”, quella di Daniela Di Maggio, iniziata di buon’ora a bordo dell’auto che l’ha accompagnata a Roma. E a Roma, nell’aula del Parlamento, il deputato napoletano Francesco Borrelli ha voluto ricordare Giovanbattista Cutolo: «Hanno ucciso il bello della nostra città. - ha detto - Un giovane che suonava il corno e faceva anche il cameriere per mantenersi agli studi. Abbiamo il dovere di non rendere inutile il sacrificio di questo ragazzo e dare un senso al dolore della sua famiglia». Poi le domande: «L’assassino - aggiunge il deputato - girava per strada, di notte, con una pistola pur avendo precedenti anche per tentato omicidio. Chi ha permesso che potesse continuare a delinquere così? Come è possibile commettere tali delitti a pochi metri dalla Questura, dal Comune e dalla Prefettura?». 

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Intanto, nei prossimi giorni sono già in fase di organizzazione diverse manifestazioni di solidarietà per la morte di Giogiò: ognuno - dalle associazioni di volontariato agli studenti, dalla Chiesa al mondo dell’arte e della musica - intende fare sentire la propria vicinanza alla famiglia del ragazzo in segno di cordoglio: «Ecco, quello che non mi è mancato da quando è morto mio figlio è stato il calore e l’affetto della gente - dice Daniela - ho sentito forte la vicinanza dei napoletani. Sono stata sommersa dall’amore anche da parte di chi neanche mi conosceva. E proprio questo amore mi sta rendendo più forte per andare avanti nella battaglia contro la criminalità. Lo devo a Giogiò e non mi fermerò». E su questa strada il noto rapper Geolier scriverà una canzone per inneggiare alla legalità.

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