Spetta all'Asl di riferimento rimborsare i costi sostenuti per le terapie riabilitative del bambino. Proprio alla vigilia della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull'Autismo, giunge un’importante pronuncia del Tribunale di Napoli, seconda sezione lavoro, giudice Maria Rosaria Elmino, con la quale viene affermato con ordinanza cautelare il diritto di una famiglia napoletana a vedersi rimborsati i costi sostenuti per le terapie riabilitative del proprio bambino autistico nei confronti dell’ASL Napoli 1 Centro.
Nello specifico la famiglia, una volta sopraggiunta nella primavera del 2021 la diagnosi e la prescrizione di psicomotricità, si era attivata per reperire la disponibilità di un centro accreditato per l’esecuzione dei suddetti trattamenti sul piccolo. Di fronte al dato scoraggiante delle lunghe liste d’attesa, che avrebbero comportato il trascorrere di anni senza la possibilità di sostenere terapie, la famiglia si era rivolta – anticipando le spese della psicomotricità di tasca propria – ad un terapeuta privato, con positivi riscontri nell’evoluzione della traiettoria evolutiva.
Solo nel marzo 2023, dopo ben due anni dalla diagnosi e dall’inserimento nelle liste d’attesa, a seguito di una diffida, sarebbe arrivata la disponibilità da parte dell’ASL Napoli 1 Centro all’inserimento del bambino in un centro riabilitativo.
«Si tratta di una pronuncia importante - spiegano i due legali - che riconosce la necessità e l’urgenza della presa in carico immediata dei minori autistici, al fine di garantire i migliori outcome delle terapie applicate. Il riconoscimento in via d’urgenza del rimborso attraverso il meccanismo dell’assistenza indiretta segna una nuova frontiera nei diritti delle famiglie dei minori autistici».