Napoli choc, carriattrezzi “cacciati” dagli abusivi della sosta: «Questa zona è nostra»

Napoli choc, carriattrezzi “cacciati” dagli abusivi della sosta: «Questa zona è nostra»
di Luigi Roano
Martedì 26 Aprile 2022, 23:30 - Ultimo agg. 2 Maggio, 21:24
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Napoli è stata la prima città a liberarsi dei nazisti, ma a 70 anni di distanza ancora ci sono interi pezzi del territorio ostaggio dei parcheggiatori abusivi. Un paradosso odioso, un pugno nello stomaco. Proprio nel giorno della Liberazione su questa piaga si è toccato probabilmente un punto di non ritorno. O si interviene oppure il destino di Chiaia e non solo sarà nelle mani degli abusivi per sempre. Lo scenario è via Chiatamone all’incrocio con via Santa Lucia. Li gli abusivi della sosta sono particolarmente radicati, scendono dal quartiere Pallonetto, sono temuti e hanno cacciato via i carri gru pronti a prelevare le auto in doppia fila: «Andatevene via - la minaccia degli abusivi - da qui non esce nessuna auto». E le cose sono andate esattamente così. Come si evince dalle foto in questa pagina.

Con i parcheggiatori che hanno continuato a fare affari d’oro fino a notte fonda indisturbati. E i vigili urbani dove erano? I vigili avevano appena operato 100 metri più in là, verso le scale che portano sul lungomare, e stavano facendo il giro per verificare altre criticità.

Il punto è che di quanto stava avvenendo all’incrocio nessuno ha avvisato i caschi bianchi così come non sono stati chiamati né la polizia né i carabinieri. Come è noto chiedere soldi a chi parcheggia (anche sulle strisce blu) si configura come estorsione. Perché gli operatori dei carri gru non hanno chiamato le forze dell’ordine? Non toccava a loro farlo, sono di una ditta privata quella dalla quale il Comune fitta i carri gru. Loro la procedura l’hanno rispettata perché hanno chiamato il titolare della ditta e chiesto di far intervenire i vigili come accaduto poco tempo prima. Ma la risposta che hanno avuto dal titolare è di andare via «perché sennò finisce male». Insomma, la valutazione del tutto arbitraria fatta è che la ritirata sarebbe stata la cosa migliore. Versione puntualmente confermata dal Comando di via De Giaxa dei vigili urbani retto dal comandante Ciro Esposito che sta verificando le cause di un inspiegabile corto circuito. 

Procediamo con ordine, prima di arrivare alla fuga dai parcheggiatori dei carri gru, la filiera di comando sulla ha funzionato in maniera corretta. Intorno alle 15 - su segnalazione di un cittadino - piombano i vigili al centro di via Chiatamone dove ci sono auto in doppia fila che paralizzano il traffico. A quell’ora l’area è un inferno complice la presenza massiccia di turisti e di napoletani che hanno invaso quei luoghi. Tant’è, i carri gru fanno la loro comparsa e trovano i vigili. Mentre gli operatori stanno per attaccare le auto in divieto di sosta al carro spuntano i proprietari. Evitano «l’attacco» per un pelo e riescono così a pagare solo la multa e vanno via. C’è il primo faccia a faccia dei parcheggiatori con i vigili. Gli abusivi della sosta naturalmente arretrano, però sono inferociti perché i loro “clienti” hanno avuto una multa.

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Ma soprattutto perché la loro potestà sul suolo pubblico è violata. Ci sono le prime discussioni. I carri gru si spostano allora all’incrocio tra via Santa Lucia e via Chiatamone, nel cuore degli ingorghi, una vera terra di nessuno dal venerdì fino alla domenica sera. In quei giorni i proprietari di quel pregiatissimo pezzo di Napoli sono gli abusivi della sosta, che spesso rappresentano la rete domestica dei clan camorristici. Si tratta di tanti soldi cash facili facili. I carri si fermano li - probabilmente - su suggerimento degli stessi vigili che avranno immaginato - vista la confusione - che la loro opera sarebbe servita ancora. La società privata in questione che fornisce il servizio dei carri gru è la Bourelly, azienda che a Napoli gestisce anche le ambulanze del 118. La presenza dei carri gru indispettisce - per usare un eufemismo - i parcheggiatori abusivi: temono che il succulento guadagno della giornata, si tratta di migliaia di euro, possa svanire in quanto la sola presenza dei carri è un deterrente e scatta la ritorsione. Le minacce agli operatori che chiamano il titolare della ditta da dove arriva l’ordine di sloggiare. Il vulnus di tutta la situazione è proprio questo: perché non sono stati chiamati i vigili? Perché nessuna telefonata è arrivata al 113 o al 112? 

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