Napoli, fiamme in casa di una 81enne: «Gli abusivi vogliono cacciarmi»

«Vivo barricata, mi hanno distrutto citofono e cassetta della posta»

La porta di casa dell'anziana
La porta di casa dell'anziana
di Viviana Lanza
Martedì 5 Dicembre 2023, 23:32 - Ultimo agg. 7 Dicembre, 07:30
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«Devi andare via. Questa casa serve a noi». A Concetta, una donna di 81 anni, queste parole vengono ripetute da anni, circa dieci anni. Ci sono abusivi che vogliono il suo appartamento perché a Chiaiano, periferia a nord di Napoli, l’illegalità e la prepotenza mirano anche a gestire i tetti sulla testa della gente, soprattutto della povera gente, quella onesta e più fragile. Il messaggio all’anziana pensionata è diventato, nel tempo, sempre più diretto e spietati sono arrivati ad essere i modi per farlo recapitare al punto che, alcuni giorni fa, è stato dato fuoco alla porta d’ingresso della casa di Concetta, quella casa di cui l’anziana, dopo essere stata regolare assegnataria, è ora proprietaria. 

Concetta ha 81 anni, una vita di sacrifici alle spalle e un alloggio popolare acquistato per vivere dignitosamente. Il piccolo appartamento le è stato regolarmente assegnato dal Comune diversi anni fa e lei lo ha poi riscattato acquistandolo e divenendone, quindi, proprietaria a tutti gli effetti. In questa casa Concetta ci vive da sola e proprio per questo è finita nel mirino di chi ritiene di poterla mandare via usando la forza e la prepotenza criminale per gestire liberamente e a proprio piacimento gli spazi di tutto il palazzo. Da tempo Concetta ha iniziato a subire una serie di atti intimidatori. Prima le hanno distrutto la cassetta della posta, poi hanno danneggiato e messo fuori uso il suo citofono creando un clima di tensione e di preoccupazione che ha raggiunto livelli sempre più alti. Si parla addirittura di dieci anni di minacce e tensioni.

Concetta ha sempre provato a resistere, intenzionata a non lasciare la casa, la sua casa. Parliamo di una donna di 81 anni e questo rende ancora più allarmante e drammatica la storia. Concetta ha sempre provato a resistere, dicevamo, ma l’altro giorno lo spavento è stato enorme come il terrore per il tenore delle minacce subite. Qualcuno, infatti, ha dato fuoco alla porta di ingresso della casa dell’81enne e ha inciso il disegno di una croce come a voler lanciare un messaggio di morte tra le righe. Concetta adesso vive letteralmente nel terrore, ha paura ad affacciarsi al balcone, non esce più di casa. Da dieci giorni vive rinchiusa tra le mura domestiche con una paura crescente. I figli sono andati a stare da lei per darle aiuto e sostegno, ma questo non ha placato le minacce di chi vuole a tutti i costi mandare via Concetta dalla sua casa perché, secondo quanto emerso finora, l’anziana donna rappresenterebbe un ostacolo all’avanzata abusiva di un gruppo di famiglie che già occupa impropriamente diversi alloggi in zona e vorrebbe appropriarsi dell’intero stabile. Urla e minacce sono state rivolte anche al parlamentare dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che la scorsa sera, dopo aver avuto la segnalazione su quanto stava accadendo ai danni dell’anziana pensionata, è andato personalmente a vedere con i propri occhi la situazione nelle case popolari di Chiaiano. Vedendolo arrivare, assieme a Gianni Simioli della Radiazza e a Pino Grazioli, alcune persone lo hanno insultato e minacciato. 

«Abbiamo fatto scattare le denunce e informato i vertici di tutte le istituzioni - ha affermato il deputato - Ora il Comune, tramite la NapoliServizi e la polizia municipale, dovrà fare pulizia in questo stabile con un grande intervento di sgombero degli abusivi e ripristinando lo stato dei luoghi per garantire serenità alla signora di 81 anni».

Intanto, risulta addirittura che ci siano due appartamenti che sono stati costruiti nell’androne del palazzo comunale, ovviamente in maniera abusiva. «È necessario - ha quindi sottolineato Borrelli - che venga ripristinata la legalità. Le Istituzioni non possono più tollerare certi abusi e soprusi che colpiscono e ledono le persone oneste, quelle più fragili e coscienziose e la loro dignità. Sono queste persone che vanno tutelate e lo Stato ora deve farsi loro garante». 

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