Napoli, alta tensione al cimitero di Fuorigrotta: «Luci votive spente nonostante i pagamenti regolari»

Il problema dei "pagamenti fantasma"

La protesta
La protesta
di Antonio Folle
Lunedì 13 Novembre 2023, 12:50
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Una moltitudine di persone, tra cui molti anziani, da questa mattina sta affollando gli sportelli aperti al pubblico del cimitero di Fuorigrotta, uno dei più grandi della città, gestito dalle Arciconfraternite SS. Sacramento Maria SS. e del Rosario e S. Francesco di Paola della Diocesi di Pozzuoli. Motivo del contendere lo spegnimento improvviso e ingiustificato delle luci votive all'interno del camposanto a causa, secondo la gestione cimiteriale, di mancati pagamenti delle utenze. In molti, questa mattina, si sono recati agli sportelli del cimitero proprio per mostrare i documenti relativi al pagamento delle spettanze annuali e chiedere la riaccensione delle illuminazioni votive sulle tombe dei loro cari. 

La grandissima calca - e i momenti di tensione non sono mancati - si è verificata per l'esiguo numero di addetti agli sportelli, per l'arbitrarietà dello "spegnimento" e, cosa ancora più grave, per l'impossibilità di mettersi in contatto con gli uffici cimiteriali via email, cosa che ha costretto i cittadini a sottoporsi ad una estenuante trafila burocratica "condita" da una snervante attesa in coda. 

Una vicenda, quella relativa allo spegnimento improvviso delle lampade votive, che non è nuova dalle parti di Fuorigrotta e che ha scatenato più volte tensioni e proteste negli scorsi mesi e negli scorsi anni. Dall'ormai lontano 2018 la gestione degli impianti non è più in capo alla ditta Seci Srl che per oltre un quarantennio aveva garantito il funzionamento dell'illuminazione e degli altri apparati elettrici, tra cui gli ascensori. La gestione, infatti, è in capo direttamente alle Arciconfraternite che gestiscono in maniera privata il cimitero - caso unico nel Comune di Napoli -, la manutenzione e il regolare funzionamento delle luci. Nelle altre strutture cimiteriali gestite direttamente da palazzo San Giacomo e dai suoi uffici, invece, la gestione dell'illuminazione votiva è in capo alla società Edison Next che ha sostituito la Selav, precedente gestore degli impianti. 

Alla base dello spegnimento delle luci e delle conseguenti proteste dei cittadini ci sarebbe un banalissimo errore nella domiciliazione delle utenze. Nonostante i titolari dei loculi abbiano regolarmente pagato i "bollettini" - 35 euro annui da corrispondere entro la fine di settembre e che comprendono, oltre al pagamento dell'elettricità anche le attività di manutenzione ordinaria e pulizia - agli uffici del cimitero di Fuorigrotta non risultava alcun versamento, costringendo così i cittadini stessi ad esibire materialmente le prove di pagamento, con tutti i relativi disagi per i tanti anziani che si prendono cura delle tombe dei loro cari.

E il problema dei "pagamenti fantasma" non è nemmeno l'unico denunciato, in ordine di tempo, dai cittadini. Nel 2018 destarono scalpore le proteste per lo spegnimento dei "lumini", con tanto di blocchi stradali e intervento delle forze dell'ordine. Ad aprile, invece, a far rumore sono state le proteste relative alle falle nella sorveglianza all'interno del cimitero, con gruppi di ladri che puntualmente si introducono all'interno per sottrarre portafiori in bronzo e tutto quello che è possibile rivendere nel mercato nero. La vicenda destò particolare scalpore - oltre ad un vero e proprio coro di proteste - per le foto dei defunti gettate nella spazzatura insieme ai fiori, un sommo sfregio rimasto, come tanti, impunito. 

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