Napoli, il comitato anticamorra: «Le armi ormai sono anche nelle scuole»

«Presto nuovi confronti per trasformare idee e proposte in fatti concreti»

Napoli, Comitato anticamorra: «Le armi ormai sono anche nelle scuole»
Napoli, Comitato anticamorra: «Le armi ormai sono anche nelle scuole»
Domenica 18 Febbraio 2024, 16:05 - Ultimo agg. 17:00
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«Nel corso dell'incontro con il prefetto, da parte di chi vive ogni giorno il mondo della scuola è arrivata la denuncia della presenza di armi nelle scuole e crediamo che questa debba essere una delle priorità da affrontare nel corso dei prossimi incontri in prefettura».

Lo hanno detto i rappresentanti del Comitato anticamorra per la legalità sottolineando che «quello di venerdì è stato un primo incontro a cui seguiranno ulteriori confronti nel corso dei quali individuare alcune priorità tra quelle indicate nell'appello lanciato qualche settimana fa per trasformare idee e proposte in fatti concreti».

Nel corso dell'incontro, si legge in una nota, una delegazione del Comitato anticamorra per la legalità che, dopo l'appello lanciato da Sandro Ruotolo e Paolo Siani qualche settimana fa, ha raccolto centinaia di adesioni nel giro di pochi giorni, nel mondo imprenditoriale, civile, culturale ed ecclesiastico, si è posta l'attenzione sul mercato delle armi, che ormai si trovano anche nelle scuole, sull'evasione e la dispersione scolastica, sull'uso dei beni confiscati e sui rischi per l'imprenditoria sana derivanti dagli imprenditori collusi e dalle richieste estorsive dei camorristi. 

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«Il prefetto ha accolto la nostra richiesta per un incontro all'indomani della prima assemblea pubblica dove abbiamo deciso di proseguire il nostro impegno uniti e avviando confronti con le Istituzioni - hanno detto i rappresentanti del Comitato anticamorra per la legalità aggiungendo che accoglieranno - la richiesta del prefetto di individuare alcuni punti qualificanti delle nostre proposte per disarmare Napoli e già nei prossimi giorni chiederemo ulteriori incontri per affrontare le questioni dei diversi territori dell'area metropolitana di Napoli, a cominciare dalla necessità di togliere le armi dalle scuole viste le denunce arrivate nel corso dell'incontro tra chi vive ogni giorno il mondo della scuola»

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