Napoli, 7mila alloggi occupati da abusivi: per il Comune ​buco da 700mila euro

Napoli, 7mila alloggi occupati da abusivi: per il Comune buco da 700mila euro
di Valentino Di Giacomo
Martedì 28 Dicembre 2021, 23:47 - Ultimo agg. 30 Dicembre, 09:04
5 Minuti di Lettura

Un incredibile patrimonio di circa 24mila alloggi, di cui circa un terzo sono appartamenti occupati abusivamente. È l’allarmante dato che emerge esaminando il report del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli utile per rendicontare i fitti incassati - solo in teoria - e che dovrebbero servire per rimpinguare il disastrato bilancio delle casse comunali. Nessun quartiere cittadino è risparmiato dal fenomeno: da Agnano a Ponticelli è tutto un proliferare di occupazioni abusive, circa 7mila. Un patrimonio immobiliare che dovrebbe servire per concedere un alloggio alle famiglie più bisognose, in emergenza abitativa, è stato trasformato con il passare degli anni per far valere la legge del più forte: chi prima arriva alloggia, meglio o peggio non importa. Tanto più che le occupazioni abusive riguardano nella maggioranza dei casi immobili che non ricadono tra quelli dell’edilizia residenziale pubblica (Erp), ma si tratta spesso di alloggi di qualche pregio o di un significativo valore commerciale. Una piaga, quella delle occupazioni abusive, che coinvolge non solo il settore privato con migliaia di proprietari di abitazioni che si sono visti sottrarre il proprio bene dagli occupanti, ma lo stesso Comune, già in difficoltà a farsi corrispondere i fitti agevolatissimi da chi ha diritto a quell’abitazione ma non paga. 


Da alcuni negozi al Corso Vittorio Emanuele inspiegabilmente occupati ad un appartamento sulle rampe di Brancaccio, dall’edificio di Poggioreale (che dovrebbe fruttare oltre 200 euro al mese per il Comune) alle decine di case occupate al Rione Traiano, a Scampia e a Secondigliano. Non c’è zona della città che sia esente dal fenomeno delle occupazioni abusive.

Per la maggior parte si tratta di immobili dai quali il Comune esigerebbe poche centinaia di euro all’anno: per un ampio alloggio al quinto piano di via San Pantaleone, nel quartiere di San Ferdinando, le casse comunali chiederebbero ad una famiglia che ne ha diritto poco più di 200 euro al mese, invece l’intero appartamento è stato occupato abusivamente. Il risultato, qui come altrove, è che da un lato il Comune non può sapere se gli occupanti realmente versano in condizioni da necessitare di un alloggio e, dall’altro, di non vedersi neppure corrisposto il minimo canone previsto. Un’ingiustizia su tutti i fronti: sul piano sociale, della legalità e pure economico per un Ente costretto a chiedere da mesi aiuti al governo per risanare i propri conti disastrati. È in questa zona grigia che spesso si fiondano anche i clan del centro cittadino. In varie inchieste della magistratura è emerso come i ras locali si approprino di questi spazi comunali decidendo chi far alloggiare e poi esigendo poi dagli occupanti le pigioni. Ciò che non riscuote e mette a frutto dal proprio patrimonio il Comune, lì riesce la camorra, esattore assai più esigente. 

Video



Dal report che abbiamo potuto visionare mancano alle casse comunali, a causa delle occupazioni abusive, tra i cinquecentomila e i seicentomila euro ogni anno. La cifra si amplifica ancor di più considerando che anche chi abita legittimamente in una delle case di proprietà del Comune non paga. Oltre la metà - secondo i bilanci - non corrisponde i fitti dovuti, nonostante si tratti di abitazioni concesse a prezzi di favore, in molti casi il 90% in meno rispetto al reale valore commerciale degli appartamenti. In totale alle casse comunali mancano tra il fenomeno delle occupazioni e quello dei morosi oltre un milione di euro ogni anno. Nel mezzo ci sono poi le incredibili anomalie - già scovate nelle scorse settimane dal Mattino con l’alacre lavoro del nostro cronista Paolo Barbuto - come l’appartamento vista mare a Posillipo per il quale il Comune esige solo 24 euro al mese. Un controsenso per un ente incapace di assicurare dei servizi essenziali perché in difficoltà economiche.

Non c’è solo la piaga degli occupanti abusivi esaminando i disastrati conti sotto la gestione comunale. L’altro controsenso è rappresentato dalle cifre che il Comune corrisponde a enti pubblici o privati per affittare degli immobili. Oltre 3 milioni e trecentomila euro vanno via ogni anno così tra l’affitto di immobili da destinare per biblioteche, scuole e uffici di servizio nonostante il patrimonio immobiliare in suo possesso che non riesce a far fruttare. Si va dai 450mila euro all’anno spesi per degli uffici in Corso Arnaldo Lucci al paradossale fitto per far accedere i dipendenti comunali su piazza Municipio con il Comune che sborsa oltre 8mila euro all’anno. «Pur avendo una sede di tutto prestigio in via Pizzofalcone - fa notare il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Borrelli - il Comune sborsa da decenni 11mila euro al mese per la sede poco distante della I Municipalità. Il paradosso è che il disinteresse dell’amministrazione per questo sito ha permesso che fosse occupato in buona parte da criminali e camorristi che lo hanno spesso scelto come luogo dove passare il periodo degli arresti domiciliari. La vera vergogna è che una parte di questi alloggi sono occupati da soggetti legati ai clan che li subaffittano facendo grandi affari e gestendo milioni di euro di introiti a carico dei napoletani».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA