Ferlaino, caduta e naso rotto: «Ha la maschera come Osimhen»

Operato al Policlinico, gli hanno applicato sul viso un gessetto protettivo

Corrado Ferlaino
Corrado Ferlaino
di Angelo Rossi
Mercoledì 26 Luglio 2023, 23:00 - Ultimo agg. 28 Luglio, 07:30
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«Forza presidente!», il primo augurio di pronta guarigione è arrivato dal nuovo Napoli, che lui continua a sentire un po’ suo. Incidente domestico per Corrado Ferlaino, una rovinosa caduta per le scale che avrebbe potuto creare complicazioni più serie al presidente dei due scudetti e della coppa Uefa, oggi novantaduenne ma che fortunatamente ha provocato solo una frattura al setto nasale e un’escoriazione alla fronte. Il tweet del club campione d’Italia è stato immediato e di grande conforto per l’Ingegnere, che ha provato in ogni modo a sminuire l’accaduto: «Sono inciampato, colpa di una caviglia malconcia e mi sono trovato a faccia in giù ma va tutto bene».

Ferlaino è stato subito trasportato al secondo Policlinico e ricoverato nel Dipartimento di scienze neurologiche, diretto dal professor Luigi Califano, ordinario di chirurgia maxillo facciale che l’ha preso in cura: le condizioni vengono ritenute buone anche se l’ex presidente è monitorato di continuo e tenuto sotto controllo dai sanitari. È sempre rimasto vigile, dunque cosciente, e questa è la cosa che rassicura più di ogni altra ma nelle prossime ore verrà sottoposto a intervento chirurgico per ridurre la frattura al setto nasale. Nel frattempo, ha preso le sembianze di Osimhen, del quale è gran tifoso: il professor Califano gli ha infatti applicato al viso prima una maschera di ghiaccio e poi un gessetto protettivo che indosserà per i prossimi sette giorni. «Sembra Osimhen» ha ironizzato la famiglia: compagna e figli sono vicini a Ferlaino in ospedale in queste ore più complicate del solito.

Lo stesso ex presidente ha raccontato la dinamica dell’incidente: «Ero in casa, forse per distrazione sono inciampato in uno scalino ma niente di particolare o di grave, è stata la caviglia a causare la caduta. Ho preso una botta al naso e al viso ma niente di grave, sto bene»: ha cercato così di tranquillizzare amici e parenti, e chi ha provato a mettersi in contatto con lui. È forte il legame tra il presidente di ieri e quello di oggi, rinsaldato da quella fede azzurra che mai Ferlaino ha smesso di professare. Spesso Aurelio De Laurentiis lo ha invitato allo stadio Maradona ma lui si è fatto vedere un paio di volte: «Non do consigli a nessuno, Aurelio sa far bene il suo lavoro e lo ha dimostrato.

La conquista dello scudetto è stata un capolavoro. Resto però tifosissimo del mio Napoli». Al punto che non si perde una sola partita degli azzurri: scaramantico come pochi, ha un rituale, quasi un protocollo, che segue fedelmente ogni volta in maniera religiosa. Stessa poltrona di casa, non sono ammessi estranei, la maggior parte delle volte preferisce vedere (e tifare) il Napoli da solo.

È stato particolare, oltre che tenero e struggente, il modo con il quale ha deciso di festeggiare il terzo tricolore: tra Udinese e Fiorentina, mentre la squadra conquistava lo scudetto e si presentava al Maradona per la prima volta da campione d’Italia, Ferlaino è volato a Buenos Aires per rendere omaggio, da solo, al suo Diego. Un fascio di fiori azzurri sulla tomba del campione più amato, quello che ha cambiato la storia della città e del club, e anche la sua. «In primavera avevo capito che ormai era fatta, nessuno avrebbe più ripreso la squadra di Spalletti. Ho sentito che questo era il momento migliore per salutare un campione che ho amato, la cui fine ha devastato tutti noi che gli abbiamo voluto bene» disse l’ex presidente in un’intervista proprio al nostro giornale appena rientrato dall’Argentina. In attesa di rivederlo in auto tra via Filangieri e via dei Mille (guida ancora!), o a qualche amarcord che puntualmente frequenta, lui che invece scappava da ogni tentazione da gossip, gli tocca un pò di riposo forzato. Poi metterà da parte la maschera, meglio farla indossare al bomber dei sogni.

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