Saranno «pastori, maestri e sommi sacerdoti del popolo di Dio», che si prenderanno cura «dei poveri, degli esclusi e dei sofferenti». Così l’arcivescovo metropolita di Napoli monsignor Domenico Battaglia ha parlato della funzione e del ruolo che avranno i tre nuovi vescovi ausiliari nominati da Papa Francesco lo scorso 27 settembre (dopo aver accettato le rinunce per raggiunti limiti di età di Lucio Lemmo e Gennaro Acampa). Una solenne celebrazione eucaristica quella presieduta oggi pomeriggio al Duomo dal vescovo Battaglia, alla quale hanno partecipato 4 cardinali, 40 arcivescovi e vescovi, oltre a tanti presbiteri, religiosi e religiose, diaconi, seminaristi e fedeli laici.
I prescelti dal Pontefice come ausiliari dell’arcivescovo di Napoli sono monsignor Gaetano Castello, 64 anni, che è stato preside della sezione San Tommaso della Pontificia facoltà teologica dell'Italia Meridionale dove tuttora insegna Sacra Scrittura; dal 2007 al 2012 vicario episcopale per l'Evangelizzazione e la Catechesi; oltre ad aver ricoperto la carica di delegato episcopale per l'Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso e rettore della chiesa della Madonna del Carmine a San Giovanni a Teduccio.
Monsignor Michele Autuoro, 55 anni, nato a Procida, è stato tra l’altro direttore dell'Ufficio Missionario Cei e della Fondazione Missio. Infine monsignor Francesco Beneduce, 65 anni, gesuita, di Grumo Nevano e della Diocesi di Aversa, finora è stato rettore del Pontificio Seminario Campano Interregionale di Posillipo.
Forte il messaggio lanciato da Battaglia nel corso della sua omelia.