Napoli, l'ex Whirlpool passa alla TeaTek: «Finalmente torniamo a lavorare»

Abbracci e pacche sulle spalle scandiscono l’arrivo dei lavoratori nel Cral aziendale

Il ritorno degli operai in fabbrica
Il ritorno degli operai in fabbrica
di Alessio Liberini
Mercoledì 17 Maggio 2023, 18:59 - Ultimo agg. 18 Maggio, 08:12
6 Minuti di Lettura

Abbracci e pacche sulle spalle scandiscono l’arrivo dei lavoratori nel Cral aziendale. Immortalando un’immagine che ha già il sapore del riscatto, aspettando la riapertura dei cancelli di via Argine chiusi dalla multinazionale del bianco il 31 ottobre del 2020.

Tra la pioggia senza fine che si abbatte in queste ore in città ci sono anche tante lacrime: sono quelle di gioia che sgorgano dai volti, quasi storditi, degli ex operai della Whirlpool di Napoli. Perché stavolta «in fondo al tunnel c’è – letteralmente - un pannello solare».

Dopo quasi quattro anni di vertenza, ed oltre 30 tavoli di crisi a vuoto andati in scena a Roma, ieri è arrivata la tanto attesa “fumata bianca” dal ministero delle Imprese e del Made in Italy che ha sancito, ufficialmente, il passaggio del sito di Ponticelli dalla Zes Campania alla Tea Tek, azienda napoletana impegnata sul fronte delle energie rinnovabili che ha presentato un futuristico progetto di reindustrializzazione del sito. Impegnandosi a riassorbire tutti i 312 ex dipendenti, scaricati dagli americani, alle stesse condizioni economiche e normative.

Video

I metalmeccanici, da quanto emerso nel corso dell’assemblea tenuta stamane tra operai e parti sociali (una consuetudine a margine di un incontro ministeriale), firmeranno il nuovo contratto entro ottobre 2023, ovvero l’ultimo mese di copertura della Naspi. I tempi per tornare a lavoro sono lunghi: ci vorranno infatti circa 9 mesi solo per installare i nuovi macchinari in quei capannoni dove per oltre mezzo secolo si sono prodotte lavatrici.

Ma questa volta, a differenza degli sciapi tentativi di riconversione proposti dai diversi governi che si sono alternati nel corso degli oltre 1400 giorni di lotta operaia, il progetto c’è ed è concreto. Merito anche del minuzioso ed efficace lavoro - svolto in sordina – dell’avvocato Giosy Romano. Il Commissario Straordinario del Governo della Zes Campania che a gennaio 2023 ha pubblicato l’avviso, per l’individuazione di investitori a cui trasferire la proprietà, culminato lo scorso 26 aprile con la procedura per il trasferimento del compendio produttivo ex Whirlpool, ufficializzato ieri al Mimit, all’azienda guidata dal ceo Felice Granisso.

«A prescindere dalle tempistiche – spiega fiducioso il segretario della Fim di Napoli, Biagio Trapanisi vede per la prima volta una prospettiva in questa vertenza: l’impressione che abbiamo avuto è quella di un’azienda che sa il fatto suo».

Resta tuttavia «la necessità di accelerare i tempi, come chiede anche l’azienda, per stilare con le istituzioni un accordo quadro che traghetti tutti i lavoratori finalmente a regime nel 2025». Anno che potrebbe difatti sancire la definitiva rivalsa delle tute blu. Portando a Napoli Est una serie di lavorazioni che al momento «si fanno solo all’estero».

Il progetto green, illustrato ieri al dicastero dal ceo di Tea Tek in persona, è composto da tre parti essenziali. La prima riguarda la produzione di componenti metalliche per la realizzazione di inseguitori solari che dovrebbe impiegare, dal 2025, 172 lavoratori a regime pieno. Avvalendosi persino di una partnership con importanti produttori stranieri. La seconda “porzione” consiste invece nella produzione di power skid (cabine di trasformazione) per impianti fotovoltaici. La quale dovrebbe impiegare a regime altre 90 risorse, sempre a partire dal 2025. Anche quest’ultima, inoltre, potrebbe coinvolgere altri partner affiancandosi all’acquisizione di una fabbrica di trasformatori.

Infine, le altre 50 unità provenienti dal bacino dell’ex Whirlpool andrebbero ad essere assorbite nella creazione di un laboratorio di ricerca sulle tecnologie rinnovabili. A cui sarà annessa una piccola linea di produzione per fotovoltaici stradali con la mission di sperimentare nuove soluzioni per le smart city. Gli investimenti preventivati da Tea Tek, per realizzare le tre attività, ammontano a circa 25-28 milioni di euro.

Nel mentre, accogliendo positivamente il progetto che rende la fabbrica di Ponticelli un «modello di sostenibilità e speranza», le organizzazioni sindacali premono sul pedale dell’acceleratore. Chiedendo all’esecutivo uno sprint nella riconversione, al fine di supportare al meglio azienda e lavoratori, attraverso il coinvolgimento di Invitalia e di appositi ammortizzatori sociali volti a sostenere la formazione per riqualificare il personale e gli investimenti lungimiranti promossi da Tea Tek.

«Confidiamo nel supporto delle istituzioni pubbliche – precisa Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm - dal momento che questo progetto deve diventare realtà in tempi rapidi. Precisamente entro ottobre 2023, l’ultimo mese per i lavoratori di copertura del sussidio di disoccupazione. Pochi mesi quindi per convincere le istituzioni, Governo e Regione su tutti, a spalleggiare il progetto in ogni modo».

Intanto, in attesa di poter fissare - nelle prossime settimane - con quali strumenti sarà definita la ristrutturazione dello stabilimento e la contestuale riorganizzazione del lavoro futuro, le sigle sindacali di categoria di Fim, Fiom e Uilm non nascondano la dovuta contentezza del momento che sa già di «vittoria» a tutti gli effetti.

«Oggi – evidenzia Barbara Tibaldi, segreteria nazionale Fiom - è un giorno che segna una grande vittoria per questi operai. Manca ancora un pezzo di lavoro da svolgere ma possiamo dire fin da ora che questo è un grande successo che può fungere da monito per tutto il Mezzogiorno dove occorre investire sempre di più, in modo pubblico e privato, per costruire prospettive per il futuro».

Per le tute blu, molte delle quali come San Tommaso preferiscono ad ogni caso vedere prima la riapertura dei cancelli, è una vera e propria vittoria di tutta la città. Quella che nella sofferenza si è schierata, fin dal primo momento, attorno alla battaglia portata avanti con una notevole dose di tenacia e dignità dai lavoratori della periferia orientale: «È la vittoria di Napoli – commenta, senza doverci pensare neanche per un secondo, l’Rsu di fabbrica e sindcalista Uilm Vincenzo Accurso – perché a guadagnarci sarà l’intero territorio. Ed è anche una risposta per tutto quello che sta succedendo nel Paese dove al Sud il lavoro scompare ogni giorno. Oggi possiamo dire che al Meridione si può resistere credendo nelle proprie forze».

«Fin dal primo momento della nostra lotta – conclude Accurso – siamo andati contro un sistema volto a desertificare il Sud, impoverendo il territorio dove siamo nati e cresciuti. Oggi il nostro è sicuramente un riscatto personale ma la condividiamo con tutta la città. Con tutta quella Napoli che ha sempre dimostrato di poter valere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA