Napoli, marinaio di 45 anni muore schiacciato nel porto

La Fit Cisl Campania esprime cordoglio: «Una morte assurda:siamo stanchi: »

Porto commerciale di Napoli
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Domenica 24 Marzo 2024, 10:25 - Ultimo agg. 25 Marzo, 07:03
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È stato investito da un semirimorchio durante la fase di carico sulla nave che si trovava ormeggiata presso il porto di Napoli e si preparava a partire alla volta di Palermo. Questo è ciò che è accaduto a un marinaio trapanese di 45 anniGaspare Davì. È l'ennesima vittima sul lavoro. L'uomo stava lavorando a bordo della nave Antares della Gnv e stava ultimando le manovre di carico prima della partenza. 

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l'uomo non si sarebbe accorto della manovra ed è rimasto schiacciato, morendo sul colpo. «Una morte assurda» come commenta la Fit Cisl Campania che esprime cordoglio e vicinanza alla famiglia del marinaio. 

«Siamo stanchi di leggere fiumi di parole e commenti inutili - dice il segretario generale Fit Cisl Alfonso Langella - che ogni volta accompagnano avvenimenti come quello accaduto ieri sera.

Non spetta a noi individuare le responsabilità, ma come sindacato chiediamo alle istituzioni nazionali e locali di fermare questa ondata di tragiche morti e di intervenire sulle norme relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro, che evidentemente non sono sufficienti o adeguate. Non possiamo definirci un Paese civile se un lavoratore rischia ogni giorno di perdere la vita in questo modo».

Anche Gnv esprime in una nota il proprio cordoglio: «La Compagnia prosegue nel garantire massima collaborazione alle autorità preposte per chiarire l'esatta dinamica dell'accaduto»

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«Facciamo un appello accorato alle istituzioni - aggiunge Langella - oggi manca una formazione continua e strutturale, che dev'essere in capo a tutte le aziende. Accanto a questo, vanno intensificati i controlli ed emesse sanzioni più severe. Se non prendiamo la situazione di petto, continueremo solo a piangere i morti».

Un’altra vittima, un altro operaio morto a soli 45 anni mentre era a lavoro, questa è una strage che va fermata! L’indignazione non basta servono azioni forti, il governo ci ascolti» così Giovanni Sgambati, segretario generale della UIL di Napoli e Campania, commentando l’ennesima tragedia. «Il prossimo 11 aprile saremo in sciopero perché il mondo del lavoro pretende risposte, pretende azioni adesso . Servono più ispettori, servono controlli, serve frenare le gare al ribasso e i sub appalti. Serve una procura speciale per gli incidenti sul lavoro, per tutelare la vita delle persone. Perché la morte sul lavoro non è semplice fatalità, ma è un vero e proprio omicidio. Fermiamo questa mannaia».

«Un altro tragico infortunio sul lavoro è costato la vita, ieri sera nel porto di Napoli. Questo è solo l'ultimo degli infortuni mortali che vedono coinvolti tragicamente i lavoratori e le loro famiglie; è l'ennesima morte bianca in Campania che negli ultimi 10 anni, con oltre 1.100 vittime sul lavoro, si pone ai primi posti di una tragica e assurda classifica nazionale». Lo afferma il segretario generale della Uiltrasporti Campania, Antonio Aiello, che, esprimendo il cordoglio del sindacato, «ritiene inammissibile quanto accade nei luoghi di lavoro in merito alla sicurezza dei lavoratori e della loro vita, perché al giorno d'oggi non è accettabile morire di lavoro». «Il nostro - si legge in una nota - è un paese in cui mediamente muoiono sul lavoro tre persone al giorno e, pertanto, non può essere considerato un paese civile e rispettoso del valore della vita. Non è accettabile rischiare e perdere la vita semplicemente per portare a casa uno stipendio. Come organizzazione sindacale chiediamo al Governo di aggiornare le normative di settore che evidentemente non sono più adeguate e al contempo di investire sulla formazione continua e strutturata. Ma tutto questo da solo non è sufficiente: per dire basta a morti non piu' tollerabili occorre intensificare i presidi di controllo (aumentando ispettori e ispezioni) ed emettere sanzioni più severe alle Aziende che violano le regole. Ormai non si può più restare in silenzio e non si può far finta di nulla».

«Ormai è una situazione non più sostenibile. Nel paese nel 2024 stiamo registrando morti sul lavoro quasi ogni giorno, una media che pone anche la nostra regione tra le prime in Italia per numero di morti sul lavoro. Il Governo deve intervenire con misure concrete e urgenti per fermare questa strage. Per queste ragioni con la Uil abbiamo proclamato 4 ore di sciopero per l'11 aprile prossimo. La patente a punti, così come è stata istituita serve a poco. Faciliterà la ricerca di nuovi espedienti alla riassegnazione di punti. La vita delle lavoratrici e dei lavoratori non può essere oggetto di escamotage. Oggi però è il momento del cordoglio e ci stringiamo alla famiglia del marittimo trapanese deceduto ieri sera nel porto di Napoli». Così il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, ha commentato l'accaduto.

Tantissimi i messaggi di cordoglio sui social per il marinaio: «Cuginetto mio eri come un fratello per me» scrivono alcuni. L'Associazione Banda musicale Città di Paceco si stringe alla famiglia di Gaspare: «Gaspare è stato un marito e padre meraviglioso, oggi è per sempre un Angelo che veglierà su di voi!»

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