Napoli, la rivolta di Posillipo: «Basta con il degrado»

Dissesti, pericoli, immondizia, chiusure: i residenti chiedono interventi immediati

Il parco Virgiliano in degrado
Il parco Virgiliano in degrado
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Lunedì 19 Giugno 2023, 23:55 - Ultimo agg. 21 Giugno, 10:23
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C’è una parte di Posillipo che ha smesso anche di lottare, ché contro i mulini a vento dell’amministrazione locale, lo sforzo pare diventato inutile. I residenti, disperati per i pericoli e l’abbandono che circondano l’area tra via Manzoni, viale Virgilio, via Tito Lucrezio Caro, riducono il loro messaggio a un appello alla città: «Liberateci dal degrado».

La questione è la stessa ormai da un lustro, dal giorno in cui è calata sul territorio la furia degli abbattimenti: in dieci giorni 700 tronchi tagliati lungo quattro chilometri di strade. E la distruzione di quel verde ha contribuito a mettere in luce tutti gli altri disastri di quella fettina di territorio napoletano.

Siamo tornati ieri a guardare, per l’ennesima volta, con i nostri occhi, la vergogna di quella porzione meravigliosa della città ora ridotta a un deserto senza verde e colmo di degrado.

 

Abbiamo ritrovato le consuete voragini lungo le strade, ne abbiamo contate altre, come quella che troneggia sul marciapiede in cima a via Boccaccio, circondata dall’abituale (ed eterna) plastica rossa; abbiamo contato per l’ennesima volta le centinaia di tronchi abbattuti, aggiungendo all’elenco i tre recentemente tagliati dopo il crollo del mese scorso; abbiamo aggiunto all’elenco della devastazione stradale il muro che bloccherà il transito su via Tito Lucrezio Caro per un tempo indefinito, perché non c’è nessuno che sappia verificare la tenuta degli altri alberi; abbiamo censito anche nuovi e immensi cumuli di immondizia che, ovviamente, si generano laddove il degrado comincia ad avere il sopravvento; abbiamo rivisto con tristezza l’ingresso del Virgiliano avvolto dai tubi innocenti, perché le anfore che lo sovrastano sono pericolanti da tre anni e invece di sistemarle si risolve tutto con un divieto di avvicinamento.

 

Ci siamo anche spinti su via Posillipo e, all’altezza di piazza Salvatore di Giacomo, abbiamo ritrovato lo sprofondamento in atto che sarebbe dovuto alla perdita di una condotta d’acqua: strada e un pezzo dei giardinetti stanno per essere ingoiati.

Alle viste ci sarebbe la presentazione ufficiale del “Masterplan Posillipo” con il quale il sindaco Manfredi dovrebbe annunciare l’avvio di un poderoso progetto di restyling che comprenderà strade e alberature.

Però non esiste una data certa d’avvio delle operazioni, sicché la gente è diffidente.

Chiede fiducia la presidente municipale, Giovanna Mazzone, che difende a spada tratta l’operato della giunta Manfredi e ricorda quanto è stato intenso l’impegno anche della prima municipalità in favore del territorio: «A breve ci saranno interventi che riporteranno l’antica bellezza in quell’area - spiega Mazzone - il tavolo con la Soprintendenza per la questione delle nuove alberature da innestare è a buon punto, chiedo ancora un po’ di pazienza ai napoletani che abitano in quella zona: vogliamo eseguire interventi che siano duraturi, che non costringano chi governerà fra vent’anni a ricominciare daccapo».

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Parla con vigore ed entusiasmo Mazzone, ripete che sindaco, giunta e prima municipalità sono dal primo momento concentrati sulla soluzione di questo e di mille altri problemi della città. Non si scompone nemmeno quando le si fa notare che la situazione si trascina da troppo tempo, e che l’unica novità sul territorio, dall’avvento della giunta Manfredi, è la chiusura totale di via Tito Lucrezio Caro: «Quel territorio da decenni è in condizioni di profondo degrado, se i cittadini aspetteranno ancora un po’, per avere una soluzione definitiva, non sarà così grave».

D’accordo, ma quanto ci sarà da aspettare? Quando inizierà il restyling? Quando riaprirà la strada chiusa? Mazzone per la prima, e unica, volta tentenna: «No, quando inizieranno i lavori non lo so. E non so nemmeno quando riaprirà la strada chiusa».

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