Napoli, la fabbrica di fuochi d'artificio in cantina: «Cento chili di polvere da sparo, potevano far esplodere un palazzo»

In manette Raffaele Scuotto e Vincenzo Esposito, entrambi già noti alle forze dell'ordine

Scoperta fabbrica di fuochi d'artificio in cantina
Scoperta fabbrica di fuochi d'artificio in cantina
di Luigi Sabino
Venerdì 6 Ottobre 2023, 10:00
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Una piccola cantina adibita a fabbrica per la produzione di ordigni pirotecnici. È quanto scoperto dai carabinieri del Nucleo radiomobile di Napoli, in via Impastato nel quartiere di Scampia la scorsa notte. A finire in manette Raffaele Scuotto e Vincenzo Esposito, rispettivamente di 60 e 58 anni, entrambi già noti alle forze dell'ordine. È stata proprio la loro presenza dinanzi al piccolo box ad attirare l'attenzione dei militari mentre questi erano impegnati in un normale servizio di controllo del territorio. Un comportamento sospetto quello dei due arrestati che, vista anche l'ora tarda, senza alcun apparente motivo si stavano intrattenendo nella stradina deserta. Inizialmente l'equipaggio della gazzella aveva ipotizzato che i due avessero intenzione di penetrare in uno dei tanti garage che affacciano sulla stradina per svaligiarlo. Un'ipotesi, però, smentita quando, dopo averli bloccati, si sono introdotti nel locale al civico 29. 

Una sorpresa per i militari dell'Arma che, invece, si sono trovati dinanzi una santabarbara. Accuratamente accatastati in barattoli di latta e in sacchi di tela, posizionati per terra o su una scaffalatura, c'erano cento chili di polvere da sparo oltre al materiale necessario per il confezionamento di ordigni rudimentali: avrebbero potuto far esplodere una palazzina. Immediatamente, compreso il potenziale pericolo, i carabinieri della pattuglia hanno allertato la centrale operativa per chiedere l'intervento degli artificieri. Nel giro di pochi minuti via Impastato è stata illuminata dai lampeggianti delle auto dell'Arma mentre il personale addetto procedeva a mettere al sicuro l'area. Un dettaglio da non sottovalutare soprattutto alla luce del fatto che il locale adibito a deposito del materiale esplodente si trovava a pochissimi metri da due complessi di edilizia popolare, il parco Fiorito e il Lotto K, dove risiedono numerosissime famiglie ignare del pericolo, e a solo qualche passo di distanza dall'istituto alberghiero Vittorio Veneto, frequentato ogni giorno da decine di studenti e insegnanti.

Un'operazione complicata quella della messa in sicurezza che, per essere ultimata, ha dovuto attendere le prime luci dell'alba. Troppo pericoloso operare al buio anche per gli esperti militari, soprattutto, in un ambiente dove la più piccola disattenzione avrebbe potuto causare una tragedia. Per questo, dopo aver circondato la zona, l'hanno piantonata fino alla mattina quando hanno potuto operare in tutta sicurezza.

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Alla fine, il bilancio dei sequestri è stato di 75 chili di perclorato di potassio, una base per la creazione del Pirodal ossia una specie di polvere nera ma dal potenziale esplodente molto più elevato, un barile di polvere pirica di altra natura, 22 rotoli di miccia e 6 scatole di ordigni artigianali con la denominazione Cobra 10, questi ultimi già pronti per essere immessi sul mercato. Sotto sequestro anche il locale adibito a improvvisata fabbrica pirotecnica mentre Scuotto ed Esposito sono stati tratti in arresto con l'accusa di detenzione illegale di esplosivi. I due, dopo le formalità di rito, sono stati trasferiti nel carcere di Poggioreale e messi a disposizione dell'autorità giudiziaria. Le indagini, ad ogni modo, non si sono concluse. I carabinieri, dopo la scoperta, hanno infatti iniziato a setacciare l'intera zona alla ricerca di elementi che potessero rivelare chi e come abbia permesso ai due arrestati di entrare in possesso di una così elevata quantità di materiale esplodente.

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