Napoli, sdegno per il segretario Fim-Cisl aggredito: «Hanno attaccato un simbolo»

Napoli, sdegno per il segretario Fim-Cisl aggredito: «Hanno attaccato un simbolo»
di Alessio Liberini
Martedì 15 Marzo 2022, 20:20 - Ultimo agg. 22:38
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Il telefono squilla a ripetizione, così come il citofono della storica sede del sindacato di via Stretto a Sant'Anna alle Paludi. A distanza di neanche 24 ore dal vile attacco subito, Giuseppe De Francesco, segretario Fim-Cisl della Campania, è tornato già da subito al suo posto di lavoro. Ma ora, sul suo volto, è ancora viva l’amarezza per quanto accaduto nella giornata di ieri.

Quando, verso le nove del mattino, mentre si recava sul suo luogo di lavoro è stato brutalmente aggredito alle spalle da un uomo a volto coperto che, subito dopo aver sferrato calci e pugni al sindacalista colto di sorpresa, si è repentinamente dileguato grazie all’aiuto di un complice che l’attendeva su uno scooter.

«Mi stavo recando in ufficio – ricorda oggi De Francesco, ancora visibilmente stordito dalla violenza subita ieri - quando sono stato aggredito, alle spalle, a pugni e a calci». A correre in aiuto al segretario dei metalmeccanici sono stati, infatti, proprio tre delegati sindacali che, dalle finestre dell’ufficio, hanno udito le urla di De Francesco provenienti dalla strada.

«Ovviamente - precisa il segretario della Fim-Cis - c’è stato un momento di notevole tensione, sono stato portato in ospedale da un’ambulanza. Ho subito dei traumi al torace e al volto. Subito dopo mi sono recato in Questura per sporgere denuncia dove ho raccontato tutte le mie attività vertenziali di questo momento. Ora spero che si riesca a far luce su quanto accaduto perché, al di la dell’attacco personale, averlo subito proprio sotto la sede sindacale per me è un dolore doppio in quanto è strettamente collegato con l’attività che svolgo».

Una vile aggressione che difatti ad oggi non trova nessun tipo di spiegazione concreta.

Per tutti, amici e colleghi, “Peppe” – così come è comunemente chiamato tra gli ambienti sindacali – è una persona cortese e generosa, sempre aperta al dialogo - quello costruttivo – per correre in difesa dei lavoratori. Per le parti sociali, infatti, la sua aggressione resta più un attacco, vero e proprio, a tutto il sindacato. Effettuato sullo sfondo dell’elettricità di questi tempi difficili che ci avviano verso una lenta ripresa alla normalità, dopo due lunghi anni di pandemia, e i nuovi timori scatenati dal conflitto in Ucraina.

«Ritengo – chiarisce De Francesco – che sia stato utilizzato un simbolo che è quello della sede. Di conseguenza c’è una stretta correlazione tra quello che sta accadendo nel Paese e quello che si è voluto evidenziare all’esterno di una sede sindacale storica come quella dei metalmeccanici della Campania» presente sul territorio dagli anni Settanta

Così, nella giornata di oggi, l’intero sindacato regionale della Fim-Cisl – insieme a delegazioni delle altre organizzazioni sindacali - si è ritrovato nella storica sede, collocata a pochi passi dalla stazione centrale di Napoli, per abbracciare e portare una ventata di solidarietà al collega protagonista di un’incomprensibile aggressione. In tanti restano ancora increduli per quanto accaduto: «Una cosa del genere non si era mai verificata» raccontano i sindacalisti mentre c’è chi prova a sdrammatizzare per alleviare la dovuta preoccupazione di queste ore. Tra i presenti c’è stata anche la visita dal segretario generale della Federazione italiana metalmeccanici, Roberto Benaglia, il quale ha scelto di recarsi, immediatamente, nel capoluogo campano.

La presenza del segretario generale del sindacato è «un fatto significativo che la dice lunga rispetto alle preoccupazioni generali, al di la del singolo episodio, che nel Paese ci sono. Anche gli attacchi che ci sono stati alla sede Cisl in Emilia in qualche modo fanno ben percepire qual è la situazione attualmente in Italia» sottolinea De Francesco.

«Siamo stati tutti colpiti ieri – spiega il segretario generale Fim Cisl, Roberto Benaglia - da questa gravissima e criminale aggressione ad uno dei nostri sindacalisti che, come tutti a Napoli, sono impegnati a difendere il lavoro civilmente e a viso aperto cercando di creare solidarietà. È una cosa molto grave quella che denunciamo. La cosa più importante però è vedere Peppe qui con noi in sede». «Ripartire e andare avanti con grande serenità e con grande coesione» è questo il monito di Benaglia. «Sappiamo – denuncia il segretario generale del sindacato - che questa è una terra difficile, dove ci sono molte criticità sociali, ma questo non deve giustificare il fatto che un’aggressione ad un nostro sindacalista sia passata come un semplice fatto di cronaca: questo è un fatto politicamente molto grave, abbiamo grande fiducia nelle forze dell’ordine che sapranno andare a cercare le oscure radici di questo fatto assolutamente inaspettato. Non avevamo avuto segnali premonitori, questo ci ha colpito ancor di più. Se c’è qualcuno che vuole minacciarci noi non ci fermiamo, andremo avanti a fare il nostro mestiere con grande convinzione e dignità: c’è bisogno di dare riposte nuove ai lavoratori».

«Non ci sono parole -  racconta, invece, la segretaria della Cisl di Napoli Melicia Comberiati, ribadendo l’enorme attestato di vicinanza che oggi arriva da tutto il sindacato verso il collega aggredito - noi siamo tutti una famiglia, Peppe è un fratello, ciò che gli è stato fatto è stato fatto a tutti noi, anzi direi che è stato ad ogni essere umano perché non è possibile svegliarsi la mattina, andare a lavorare, salutare le proprie famiglie e tornare a casa avendo preso botte da persone che non hanno neanche il coraggio di svelare il proprio volto. La Cisl condanna assolutamente ogni forma di violenza nei confronti delle persone. Siamo per il dialogo e il confronto e non per queste meschinità di basso livello».

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