Targhe tarocche in vendita sul web a 100 euro: indagine dei vigili a Napoli

Targhe tarocche in vendita sul web a 100 euro: indagine dei vigili a Napoli
di Paolo Barbuto
Venerdì 1 Aprile 2022, 23:57 - Ultimo agg. 2 Aprile, 16:59
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Mentre si stringono le maglie sull’utilizzo delle targhe straniere per i residenti in Italia, si staglia all’orizzonte un nuovo fronte dell’utilizzo dei simboli di riconoscimento delle nostre auto: l’acquisto di targhe perfettamente replicate, sulle quali far stampare cifre e numeri personalizzati, che possono essere applicate sulle vetture senza generare sospetti. La vendita avviene online e l’attenzione a questo commercio è alta, anche se risulta difficile comprenderne i contorni: sulla questione la polizia municipale di Napoli ha aperto un’indagine.

I vigili si sono insospettiti dopo aver fermato in città un’auto che aveva una targa esattamente identica a quelle originali, solo che i numeri risultavano abbinati a un’altra vettura. In quel caso si trattava di una macchina con targa tedesca, alla guida della quale c’era un napoletano il quale ha sostenuto di aver regolarmente comprato la macchina e ha anche mostrato la documentazione. Era tutto apparentemente in regola, solo che, ai controlli, è risultato che quella targa era un doppione. Così è iniziato il primo percorso delle indagini che ha portato alla scoperta di un sito internet, legato a una società con sede all’estero, che offre la possibilità di acquistare targhe esattamente identiche a quelle originali.

L’auto fermata a Napoli aveva una targa acquistata proprio presso quella società.

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Il sito, prima ancora di consentire l’accesso, specifica che circolare in Italia con una targa replicata non è possibile, chiarisce che l’impegno della società a creare simboli e numeri identici agli originali, è indirizzato soprattutto ad esigenze cinematografiche oppure è destinato ad un utilizzo in aree private. Il fatto è che, una volta superato il messaggio iniziale, l’attenzione al rispetto delle regole scompare. Sono centinaia i messaggi inviati ai social dell’azienda, nei quali si chiede se le targhe possono essere utilizzate in sostituzione di quelle perdute o sbiadite, e tutti hanno risposta positiva. Si alternano decine di richieste, tutte mirate ad un utilizzo su strada, mai per esigenze cinematografiche.

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Partendo da questo sito è stata avviata l’indagine, voluta dal comandante Ciro Esposito, il quale ha chiesto innanzitutto di verificare presso la motorizzazione se esistono segnalazioni diffuse, in Italia, su fenomeni analoghi, poi ha dato impulso per raggiungere l’azienda (contro la quale, è bene precisarlo, non c’è nessun provvedimento ufficiale e che, fino a prova contraria, non sta commettendo alcuna violazione delle leggi) e chiedere spiegazioni.
Come spesso accade quando c’è di mezzo il mondo telematico, arrivare all’azienda è un’operazione complessa. Secondo le prime indiscrezioni dalle indagini, il server che gestisce la vendita si trova in territorio estero per cui è difficile ottenere permessi per verifiche ufficiali. Bisogna acquisire maggiori indicazioni e poi, nel caso in cui si rilevino possibilità di intervento, rivolgersi alla magistratura per chiedere i permessi di agire anche fuori del territorio nazionale.
Nel frattempo, comunque, la polizia municipale si sta impegnando tenacemente nei controlli sulle targhe straniere.

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Da qualche settimana, infatti, è entrata in vigore la norma che impedisce, a chi circola sul territorio italiano, di utilizzare un veicolo con targa straniera per un lungo periodo, senza aver comunicato alle autorità le proprie generalità. Si tratta di una norma volta ad arginare il sempre più frequente utilizzo di vetture immatricolate all’estero: le norme italiane, in caso di mancato pagamento delle contravvenzioni, non consentono di aprire un percorso di recupero coattivo delle somme al di fuori del territorio nazionale, sicché in molti evitavano di pagare con la certezza di restare impuniti. L’altra settimana i vigili di Napoli hanno fermato una donna che non aveva prodotto la documentazione necessaria per circolare con una targa estera, le hanno comminato una multa da 250 euro e le hanno imposto di mettersi in regola.
 

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