Rosa Alfieri uccisa a Grumo Nevano, il dubbio dei pm: «Forse si poteva salvare»

Rosa Alfieri uccisa a Grumo Nevano, il dubbio dei pm: «Forse si poteva salvare»
di Marco Di Caterino
Sabato 5 Febbraio 2022, 09:30 - Ultimo agg. 17:15
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Primo atto giudiziario per il mostro di Grumo Nevano. Questa mattina alle 9.30 si terrà l'udienza di convalida del fermo per Elpidio D'Ambra, l'assassino reo confesso dell'omicidio di Rosa Alfieri, 23 anni, picchiata, forse violentata, e poi uccisa per strangolamento nel mini appartamento al piano terra dello stesso stabile, in via Risorgimento a Grumo Nevano, dove abitava anche la vittima. Toccherà al gip del tribunale di Napoli Nord (nona sezione) valutare la correttezza formale e sostanziale del fermo per il reato di omicidio volontario disposto dal pm Patrizia Dongiacomo della Procura di Napoli Nord, diretta da Maria Antonietta Troncone, martedì sera, al termine di un interrogatorio negli uffici del commissariato di polizia di Bagnoli. L'uomo poco prima era stato fermato da due poliziotti nei locali del pronto soccorso dell'ospedale San Paolo, dove si era recato in taxi per un malore sopraggiunto dopo aver sniffato una dose di cocaina. E già nel corso di questo interrogatorio, pur ammettendo di aver ucciso la povera ragazza, attirata nel suo mini appartamento con il pretesto di chiedere spiegazioni sulla bolletta dell'energia elettrica per le luci condominiali del cortile, aveva non solo seccamente respinto l'accusa di aver abusato sessualmente della vittima, ma si era giustificato dichiarando di aver ucciso perché spinto dalle voci in testa che lo incitavano. Giustificazione che non ha convinto gli inquirenti, ma che sarà utilizzata dal suo avvocato Dario Maisto, difensore d'ufficio, quale fatto concreto per una richiesta di perizia psichiatrica.

 

La conferma del fermo, alla stato dei fatti, sembra più che scontata.

Mentre bisognerà attendere fino a martedì per l'autopsia. E i risultati di questo esame saranno di estrema importanza per accertare se quel tragico lunedì pomeriggio Rosa sia stata picchiata e quanto, e se ha subìto violenza sessuale nonchè l'ora della sua morte. Elpidio D'Ambra nella sua ricostruzione non è stato molto chiaro. Non ha saputo o voluto dire quando, dopo aver stretto con tutta la forza il collo della ragazza con la sua stessa sciarpetta, Rosa avrebbe cessato di vivere. Era ancora in vita, quando D'Ambra ha aperto la porta del suo appartamento trovandosi di fronte i genitori di Rosa che gli chiedevano se l'aveva vista? Era ancora viva, quando, dopo essersi ricomposto, l'uomo è uscito di casa, lasciando la sua vittima a terra, sul pavimento del bagno? Risposte che potranno arrivare solo dopo l'esame autoptico e che finiranno per delineare meglio il quadro delle accuse per l'assassino.

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Dopo i giorni del dolore, ora è il tempo delle attese, che non ha fermato un'ondata crescente di solidarietà e vicinanza alla famiglia di Rosa non solo da Grumo Nevano, ma anche dai comuni vicini, per cultura e modus vivendi lontani anni luce da fatti così crudeli. Una tragedia che è arrivata anche in consiglio regionale, dove Severino Nappi, consigliere e coordinatore della città metropolitana di Napoli della Lega, propone di collocare una targa alla memoria di Rosa: «È necessario ricordare Rosa e tutte le vittime di femminicidio - ha scritto in una nota - perché le loro storie non cadano nel silenzio. E il primo passo, fondamentale, per mantenere viva la memoria affinché sia monito perché episodi del genere non si verifichino mai più». E Grumo Nevano, con il primo cittadino Gaetano Di Bernardo che in questi difficili giorni è stato molto vicino alla famiglia di Rosa e il parroco della basilica di San Tammaro, don Marco Spada, si prepara al giorno più difficile. Quello dell'addio. Lunedì prossimo nella basilica di San Tammaro ci sarà una veglia di preghiera, tutti sperano con la partecipazione dei familiari della vittima. L'amministrazione comunale è in contatto con la Prefettura, per predisporre un servizio d'ordine per i funerali, che dovrebbero essere celebrati dal vescovo di Aversa monsignor Angelo Spinillo. E prende corpo anche l'ipotesi di una fiaccolata in memoria della ragazza, mentre sarà convocato un consiglio comunale straordinario aperto ai rappresentanti di associazioni, scuole, parroci e cittadini per una riunione corale e per discutere sulla grave emergenza del fenomeno del femminicidio, che può sembrare molto lontano, visto in tv o letto sui giornali, ma non lo è. A tutti può capitare si vivere con un mostro dalla porta accanto. 

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