Scudetto Napoli, un boato ai gol della Lazio: «Ora la vittoria sul campo»

Piazza Miraglia, tutti davanti al maxischermo: tifo e sfottò in attesa del match di Udine

I tifosi in attesa davanti a Lazio-Sassuolo
I tifosi in attesa davanti a Lazio-Sassuolo
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 3 Maggio 2023, 23:53 - Ultimo agg. 5 Maggio, 07:05
4 Minuti di Lettura

Il paradiso arriverà. Non è successo ieri, ma accadrà molto presto. Presto. La festa per il terzo scudetto azzurro era pronta e apparecchiata anche nelle scorse ore, ma non c’è traccia di delusione sui volti delle centinaia di tifosi assiepati in centro storico, davanti ai maxischermi tra piazza Miraglia e via dei Tribunali, per Lazio-Sassuolo. I sussulti per le azioni degli emiliani erano simili a quelli delle verticalizzazioni di Lobotka per Osimhen, ma l’esplosione di gioia dovrà ancora aspettare. Qualche ora, in caso di non sconfitta del Napoli stasera a Udine. Oppure qualche giorno, con la Fiorentina al Maradona. 

In ogni caso, l’allungarsi dell’attesa per il terzo scudetto sta riscaldando gli animi dei tifosi e il desiderio del tricolore. «Lo vinceremo noi sul campo – commenta Mary Stanzione, dell’omonimo bar –. Purtroppo Sarri non ci ha fatto nessun favore. Ci sarà più gusto a vincere sul campo. Questa attesa sta rendendo tutto più bello. È come se lo stessimo vincendo un’altra volta, questo campionato». Intanto, c’è chi esulta ai gol della Lazio, per la gioia di vivere il match di questa notte.

La festa era comunque pronta a esplodere in tutto il ventre di Napoli, da via Foria alla Sanità, passando per i Decumani e via Bellini. Anche ieri. Anche in una serata di primavera dal clima autunnale. E lo è anche oggi. Le bandiere azzurre continuano a sventolare, in questo sabato del villaggio, in questa splendida precarietà prima della vittoria che, da domenica, continua ad avvolgere Partenope come una sciarpa azzurra da annodare al collo, finalmente, quando arriverà la matematica dello scudetto. 

Un muro di corpi ai Decumani. E si è tifato Sassuolo come fosse il Napoli. Il blocco del traffico, che ieri era attivo dalle 21 alle 2, aveva spinto migliaia di tifosi a scendere in centro già dal tardo pomeriggio, per poi fare festa fino a tarda notte. E già da mercoledì pomeriggio si erano moltiplicati i nastri biancoazzurri ed erano stati rimontati i tricolori in giro per la città, come quello del ponte della Sanità. Il ventre di Partenope vive ancora una sospensione, un giorno del giudizio che si prolunga un altro po’. «Sarri, che col Napoli aveva perso uno scudetto in albergo nel 2018, non ha fatto vincere lo scudetto al Napoli in albergo», commenta Alessandro. Il destino non si è riannodato, insomma, non ha disegnato un chiasmo. Ma domenica potrebbe riannodare un altro filo, se il Napoli, come successo ai tempi di Diego, dovesse diventare campione d’Italia contro la Fiorentina. 

Folla e maxischermi dappertutto, anche nel nuovo polo di movida di via Bellini. Blandine Hugonnet lavora per Radio France: «Sono inviata qui da fino a che il Napoli vincerà lo scudetto – sorride –. La città di Maradona è seguita in tutto il mondo. Questo tricolore all’estero è visto come un riscatto del Sud». Poi si lascia sfuggire un plurale pieno di empatia. «Abbiamo aspettato 33 anni, possiamo aspettare un giorno in più». 

Perfino le password del wi-fi dei locali in centro storico sono spesso varianti della formula “Forza Napoli”. «In questo modo - aggiunge Mary - ci divertiamo a far scrivere “forza Napoli” ai tifosi di altre squadre, specie a quelli della Juventus». Quindi sorride. I preparativi di ieri sono traslati a oggi, con identico entusiasmo. Cori pro-Napoli, anti-Juve e anti-Salernitana per tutta la serata dell’Olimpico, in piazza Miraglia. E anche dopo. 

Poi fumogeni azzurri, con tanto di “volto santo” di D10s. Tanta Partenope ai Tribunali, dove si intona “I Ragazzi della Curva B” Nino D’Angelo in stereofonia e si allestisce una curva. Tanti i napoletani, ma anche tanti stranieri. Calcio e turismo, in questi mesi, vanno d’accordo come rigatoni e ragù. Pierre Michelin indossa la maglietta di Mertens, ed è francese. 

Video

«Tifo Napoli da quando ero piccolo – sorride a pochi minuti dal fischio d’inizio –. Questa città è piena di passione. E questo mi ha fatto innamorare della squadra. Spero di vincere lo scudetto contro l’Udinese, così potremo festeggiare al Maradona. Domenica ero lì, contro la Salernitana». «Siamo venuti con le bandiere perché siamo pronti a ogni evenienza – racconta Alberto Castellano, leader del gruppo di tifosi che organizzano i cori – Quest’anno ho fatto quasi tutte le trasferte nazionali. Ora aspetto la partita contro l’Udinese». L’ultimo passo è assieme il più ambito e delicato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA