Scuole chiuse in Campania, De Luca annuncia: «Dobbiamo resistere, costi quel che costi»

Scuole chiuse in Campania, De Luca annuncia: «Dobbiamo resistere, costi quel che costi»
Venerdì 26 Febbraio 2021, 15:05 - Ultimo agg. 23:33
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«Da lunedì chiudiamo tutte le scuole». Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nella tradizionale diretta Facebook del venerdì. Il governatore ha sottolineato che soprattutto negli istituti di Napoli si sono registrati diversi casi di variante inglese. «Prima dobbiamo completare la vaccinazione del personale scolastico e poi parleremo di riapertura», ha scandito De Luca. 

«Per il personale scolastico abbiamo prenotazioni al 25 febbraio per 114mila unità, ad oggi 28mila persone sono vaccinate - ha detto - di Astrazeneca abbiamo 142mila dosi a febbraio e 164mila a marzo dunque abbiamo possibilità di completare la vaccinazione del personale scolastico per marzo». 

Cita Draghi, il governatore De Luca, e rilancia la frase whatever it takes che fece scalpore a Bruxelles: «È indispensabile frenare il contagio perché dobbiamo reggere per quanto possibile con le terapie intensive e i posti letto attuali.

Questo è il lavoro nel quale siamo impegnati quotidianamente: evitare la saturazione delle terapia intensive e di chiudere i reparti ordinari. Costi quel che costi».

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La Campania è al collasso con duemila positivi al giorno: «Con questi numeri, nel giro di due settimane, rischiamo di avere la saturazione dei posti letto di terapia intensiva oggi disponibili e la saturazione dei posti letto di degenza ordinaria o subintensiva nei nostri ospedali. Siccome non possiamo avere i malati per terra, è evidente che se non viene frenata l'onda del contagio tu devi chiudere altri reparti, quelli ordinari, per accogliere i pazienti o ampliare i posti di terapia intensiva. Noi vogliamo evitare di chiudere altri reparti perché non si muore solo di Covid: si muore per malattie cardiologiche, neurologiche, abbiamo politraumatizzati, problemi di diabetici. Dobbiamo coprire tutto il ventaglio dei pazienti che rischiano la propria vita». 

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