Siniscalchi, ultimo saluto a Napoli: «Addio a un vero gigante»

Sergio Costa: è morto tra le mie braccia mentre parlava di legalità e Costituzione

Ascensione a Chiaia
Ascensione a Chiaia
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Martedì 13 Febbraio 2024, 23:51 - Ultimo agg. 14 Febbraio, 18:03
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La città è frastornata, la morte di Vincenzo Siniscalchi ha attraversato Napoli in maniera trasversale: lo piangono i colleghi, i discepoli, i magistrati, lo ricorda con affetto la città della cultura e delle professioni, fanno sentire il loro dolore soprattutto le persone comuni, quelle che erano in difficoltà e si sono rivolte all’avvocato ricevendo sempre un sostegno, un consiglio, un aiuto. Ci sono tassisti che ricordano con entusiasmo il momento della chiamata per accompagnare l’avvocato «facevamo a gara per chi avrebbe dovuto portarlo in auto. Era sempre gioviale, cordiale, aveva aneddoti incredibili».

I funerali si svolgeranno questa mattina alle 11, nella chiesa dell’Ascensione a Chiaia, sono attese tante personalità ma anche migliaia di napoletani che desiderano dare l’ultimo saluto all’avvocato, così è stato predisposto un presidio ad hoc da parte della polizia municipale. 

È ancora travolto dall’emozione il vicepresidente della camera, Sergio Costa, che ha sorretto l’avvocato nel momento in cui ha avuto il malore fatale: «È spirato fra le mie braccia, un momento che difficilmente dimenticherò». Siniscalchi è morto l’altro ieri mentre parlava ad un convegno Anpi nel cinema Plaza del Vomero. Al suo fianco proprio Sergio Costa: «Un minuto prima chiacchieravamo, nulla lasciava presagire quell’evento. Quando ho visto che si accasciava mi sono alzato e l’ho abbracciato, ho capito subito che non c’era nulla da fare. Io e i miei collaboratori, Teresa e Roberto, ci siamo messi davanti a lui per occultare la vista, è stato un doveroso segno di rispetto per il dolore della morte». 

Costa ricorda le parole che Siniscalchi gli ha rivolto qualche minuto prima di morire: «Mi ha detto “lascio a te la bella politica, la sai fare”. Forse l’avvocato è morto come avrebbe voluto: parlando a una platea, parlando di Costituzione e di legalità». 

L’avvocato Luigi Ferrante, nipote e discepolo di Siniscalchi, presso il cui studio si è formato professionalmente, ricorda: «Mi ha letteralmente cambiato la vita. Avvocato, Politico, Cineasta, Giornalista, superlativo in ogni ambito, aveva una resistenza eccezionale. Era capace di dormire pochissimo e discutere ore in Corte di Assise, con insuperabile capacità di catturare l’attenzione. Un Gigante».

Carlo Alemi, ex presidente del Tribunale di Napoli lo descrive con emozione: «Si interessava di teatro, di cinema, aveva un grande senso dell'umorismo. Ma era soprattutto uno dei migliori avvocati di Napoli. Era un vero vulcano».

L’avvocato Francesco Barra Caracciolo è stato vicino di casa di Siniscalchi, dai rispettivi balconi di casa si incrociavano spesso «ci salutavamo “giocando” pur non avendo da tempo l’età. Ma lui sapeva essere anche un fanciullo che non ha mai smesso di stupirsi della vita e mi trasmesso, nei 42 anni della nostra unica e completa amicizia, un amore infinito per la vita, la curiosità per tutte le sue manifestazioni».

 

Centinaia di messaggi di cordoglio, dal mondo dell’avvocatura e della magistratura, ma anche dalla politica che Siniscalchi ha attraversato come deputato del Pds e poi dei Ds: ma di fronte al dolore per la sua morte anche gli schieramenti politici si sono dissolti. Messaggi di cordoglio, tra gli altri, anche dal governatore Vincenzo De Luca «le sue doti umane, la sua comunicativa, il grande prestigio professionale frutto del suo straordinario percorso di giurista, così come il suo impegno politico, lasciano un grande vuoto» e dal senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli «scompare un signore d'altri tempi, un politico galantuomo ed uno degli ultimi baluardi della avvocatura interprete dei valori e dell'impegno sociale. Scompare per me anche una figura di riferimento personale, con le storie delle rispettive famiglie che si sono intrecciate per oltre un secolo».