Terzo giorno di protesta, stop degli operatori socio sanitari nell'Asl Napoli 1

Terzo giorno di protesta, stop degli operatori socio sanitari nell'Asl Napoli 1
di Melina Chiapparino
Domenica 17 Marzo 2019, 15:35
3 Minuti di Lettura
«Ci hanno usati per far funzionare reparti e pronto soccorso in difficoltà e ora ci scaricano». La denuncia dei 300 operatori socio sanitari in protesta negli ospedali napoletani è anche il grido di un'emergenza sociale alle porte. «Tra poco più di un mese tutti gli operatori della cooperativa Gesco che da anni serve l’Asl Napoli 1 Centro, si troveranno senza lavoro - spiegano i lavoratori-saremo licenziati e ci troveremo letteralmente in mezzo a una strada».
 


Anche oggi, all’ospedale San Paolo, al Vecchio Pellegrini, al Loreto Mare e in tutti i nosocomi della città, gli oss in servizio hanno incrociato le braccia per garantire solo il minimo dell'assistenza ai pazienti. Siamo al terzo giorno di mobilitazione dell'intera categoria preoccupata dai licenziamenti  che scatteranno tra meno di due mesi. A fine aprile, verranno risolti i contratti che riguardano gli appalti in carico ai nosocomi napoletani per il reclutamento tramite la cooperativa Gesco, degli oss che, invece verranno attinti dalle graduatorie pubbliche dei concorsi attivati di recente.
 
 


«In tutti questi anni dove gli ospedali dell’Asl Napoli 1 erano in ginocchio per mancanza di oss ci hanno utilizzati andando avanti con proroghe senza darci un minimo di stabilità - chiariscono gli operatori in protesta - ora che hanno fatto i concorsi ci buttano via ma siamo intenzionati a protestare a oltranza”. Se non ci dovessero essere procedure d’urgenza, si troveranno senza lavoro 300 persone di età adulta, la maggior parte dei quali tra i 40 e 50 anni con famiglie e figli a carico.

Nella lettera inviata a novembre dalla cooperativa Gesco, si legge «siamo spiacenti di doverla licenziare» e si apprende che l'esaurimento della procedura e dei contratti è collegata all’impossibilita di reimpiegare gli operatori in altri appalti. Dopo questa comunicazione è intervenuta una proroga che ha reso possibili altri 4 mesi di lavoro, quelli appunto che scadranno ad aprile per il personale dell'appalto relativo ai «Servizi psico - sociali e di riabilitazione presso strutture e  articolazioni dei distretti dell’Asl Napoli 1». 

«Siamo molto preoccupati perché se il 31 aprile i colleghi oss del terzo settore saranno licenziati oltre al grande problema sociale, ci saranno rallentamenti nei servizi di assistenza - ha dichiarato Lello Pavone RSU dell’ospedale San Paolo--siamo certi che la graduatoria del Cardarelli non sarà pronta per poterli sostituire subito senza creare un vuoto negli ospedali, creando un danno ai pazienti e non è accettabile che ora che stiamo per uscire dal periodo di commissariamento si voglia sostituire gli operatori invece di rafforzarli”.

Nei prossimi giorni, gli operatori hanno indetto un'assemblea alla quale parteciperà il capo gruppo alla Regione del movimento 5 Stelle, Valeria Ciarambino, a cui si aggiungerà l'associazione Federconsumatori con l’avvocato Carlo Spirito e il Presidente del Comitato Sanità Campania, Sergio Romano. L’incontro è previsto per mercoledì prossimo alle 10 .30, presso la municipalità di Bagnoli. «Chiediamo aiuto a tutte le istituzioni del nostro territorio - concludono gli oss in protesta- siamo lavoratori che da un giorno all'altro verranno scaricati mentre fino a oggi facevamo comodo a tamponare le carenze dell’Asl».
© RIPRODUZIONE RISERVATA