Vaccini a Napoli, open day e folla record alla Fagianeria di Capodimonte: «Ora dateci il Green pass»

Vaccini a Napoli, open day e folla record alla Fagianeria di Capodimonte: «Ora dateci il Green pass»
di Nunzia Marciano
Martedì 24 Agosto 2021, 07:00 - Ultimo agg. 25 Agosto, 07:33
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Continuano a Napoli gli Open Day per i vaccini, per raggiungere quanto prima gli indecisi e convincere i più scettici: se da un lato il ritorno a scuola, all'Università o semplicemente alla vita normale (grazie al Green pass) è per i più il motivo principale per recarsi negli Hub, per altri, arrivare a fine agosto significa aver trascorso gli ultimi mesi preda della confusione, convinti alla fine o dalla voglia di ritorno alla libertà o, in alcuni casi, dal terrore di poter rischiare la vita finendo in terapia intensiva. E se si registra una lunga fila (anche se meno che nelle scorse settimane) alla Fagianeria del Bosco di Capodimonte, non c'è praticamente nessuno, tanto da chiudere alle 13 anziché le 18, alla Stazione Marittima al Molo Angioino. A Capodimonte la fila è più variegata del solito, molti anche gli extracomunitari che nonostante il caldo aspettano il proprio turno, senza appuntamento, ma solo con l'iscrizione alla piattaforma, con tempi che variano da una a tre ore circa di attesa. 

Tra i freschi di vaccino, Carmela Primitivo, 57 anni, e Martino Tabita, 62 anni, moglie e marito, entrambi reduci dal Covid-19: «Abbiamo aspettato i tempi tecnici dopo aver contratto il virus e ora lo stiamo facendo per la sicurezza nostra, per un dovere civico e per poter stare liberamente con i nipotini.

E anche perché tra poco ci vorrà il pass anche per andare in chiesa». Più timorosa è Concetta Sposito, 66 anni: «Io non ho avuto il Covid ma ho paura. Alla fine mi sono decisa, anche per essere più libera: a momenti chiedono il Green pass anche per andare al supermercato». I meno convinti restano i più giovani: Francesca Quinterno, 14 anni, ammette di fare il vaccino solo per poter tornare a scuola: «Se non fosse stato obbligatorio per il ritorno in classe, più che per il Green pass, non starei qui». E perplessa è anche la madre, Rosalba Muccardo, 46 anni: «Noi genitori lo abbiamo fatto praticamente subito: per mia figlia invece, la giovane età è stata finora un deterrente». La fila però c'è, segno che comunque anche i più scettici alla fine, per un motivo o l'altro devono cedere alle indicazioni della comunità scientifica e soprattutto del Governo. Ma tra le perplessità non mancano quelle sulle linee guida del ministero: «In famiglia abbiamo avuto il Covid19 e io da sanitario ho fatto una sola dose mentre mia figlia, qui in fila per fare la prima dose, non si sa cosa dovrà fare dopo. Stessa cosa per mio figlio, che con un titolo anticorpale altissimo, non sa se dovrà fare la seconda», dice Vincenzo Cannata, 57 anni. 

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La figlia Chiara, 27 anni, aggiunge: «Io sono stata sintomatica e so cosa vuol dire, perciò il vaccino è assolutamente necessario». In fila anche chi si è trovata di passaggio, come Francesca Di Donato 41 anni, che non considerando il vaccino obbligatorio se lo era finora risparmiato: «Purtroppo c'è tanta confusione e di certo non è un buon presupposto per fare il vaccino. Allo stesso tempo però, obbligatorio è il Green Pass, che è quasi un ricatto». In tanti, insomma, accettano il patto implicito anche per evitare conseguenze sulla salute più gravi. Il vaccino si fa, insomma, ma senza quasi convinzione, anzi, come conferma la dottoressa Maddalena Tarricone, impegnata nell'Hub: «Ci sono stati periodi con molta più affluenza, specie ad inizio estate, prima di partire per le vacanze. In tanti sono giovani, ma al di là della fascia di età, le persone che arrivano a farlo adesso sono costretti dal Green Pass: quelli che volevano farlo, lo hanno già fatto. Molti hanno paura; altri dicono che è una sperimentazione; qualcuno che è una dittatura. Siamo la loro valvola di sfogo insomma», spiega la Tarricone, «e noi cerchiamo di smorzare la polemica che è, a mio avviso, inutile». Nello specifico, poi, a Capodimonte, è possibile fare vari vaccini, a discrezione del paziente: «Sotto i 60 anni l'indicazione è per il Pfizer ma se il paziente ha già fatto la prima dose di Astrazeneca o Moderna può decidere di fare anche la seconda con lo stesso vaccino, mentre per chi fa la prima dose, il vaccino è Pfizer, a prescindere dall'età». 

 

E se, come si diceva a Capodimonte la fila c'è eccome, alla Stazione Marittima, il lungo corridoio dell'accettazione è praticamente vuoto: 300 dosi somministrate sulle 1.500 disponibili. Colpa forse di un'informazione un po' scarna: «Si sono registrati in pochissimi: abbiamo chiuso prima». Oggi, sempre dalle 9 alle 18, via libera all'Open day alla Mostra d'Oltremare, mentre da domani parte la campagna W la scuola, con giornate - alla Stazione Marittima il 25 e 30 agosto; alla Mostra d'Oltremare il 3 e 6 settembre e a Capri il 3 settembre -, dedicate esclusivamente a personale e studenti delle aree di competenza dell'Asl Na1.

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