Ospedale, lite per un ricovero nel Napoletano: infermiere aggredisce i medici

Ospedale, lite per un ricovero nel Napoletano: infermiere aggredisce i medici
di Fiorangela d’Amora
Martedì 15 Dicembre 2020, 23:30 - Ultimo agg. 16 Dicembre, 07:41
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Incredibile rissa tra sanitari al San Leonardo. Volano urla e insulti all’ingresso del Pronto soccorso dell’ospedale di Castellammare, al centro un paziente di appena sei anni, affetto da sindrome dello spettro autistico, caduto dalle scale e portato al San Leonardo per un controllo. 

I fatti si sono verificati ieri in tarda mattinata, un triage particolarmente movimentato per una famiglia stabiese in ansia per il loro bambino che aveva una sospetta frattura al piede. Secondo il protocollo Covid l’accesso al Pronto soccorso è ammesso solo dopo aver effettuato tampone e sierologico, misure necessarie per scongiurare possibili contagi e dividere i percorsi. Lungaggini che hanno agitato i familiari del piccolo, già nervosi per le sue condizioni difficili.  

Mentre erano in corso le procedure allo sportello dell’accettazione, un infermiere di un altro reparto ha provato a capire cosa stesse accadendo, provando a aiutare i familiari del piccolo, suoi conoscenti. L’interessamento di una terza persona ha fatto scattare la scintilla in una situazione già tesa, con urla, spintoni e insulti ai danni dell’infermiera dell’accettazione. L’intervento di due medici dal reparto non è servito a calmare gli animi, rimasti caldi fino al pomeriggio quando dell’accaduto è stato informato il primario Pietro Di Cicco. «Sono arrivate sulla mia scrivania le relazioni di due medici e dell’infermiera addetta all’accettazione, che nei particolari mi hanno relazionato l’accaduto - spiega il primario -. Ho chiesto di visionare le immagini di videosorveglianza per valutare azioni disciplinari per l’infermiere di un altro reparto che si è intromesso nelle procedure in corso». Dopo aver accertato i fatti, i medici hanno informato della lite e delle violenze fisiche e verbali gli agenti di polizia guidati dal primo dirigente Pietro Paolo Auriemma, che nelle prossime ore accoglierà la denuncia dei protagonisti.

Intanto è partita la verifica interna ad opera della direzione dell’Asl Napoli 3, informata sia dai medici aggrediti sia dall’infermiere che voleva aiutare la famiglia.

Che gli animi siano particolarmente tesi all’interno del nosocomio stabiese non è una novità. In due mesi il piano terra del San Leonardo è stato stravolto più volte per fare spazio ai pazienti Covid.

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Il Pronto soccorso prima chiuso ai degenti non positivi in codice verde, è rientrato negli ultimi giorni a pieno regime utilizzando sempre lo stesso percorso. Scelte che rendono però più stringenti gli accessi, che siano codici verdi o bianchi. L’infermiere che avrebbe preso «le difese» della famiglia impegnata nell’accettazione chiarisce la sua versione dei fatti. «Sono passato davanti all’ingresso e ho visto queste persone agitarsi - spiega Raffaele Amodio -. Ho provato ad aiutarli chiedendo alla collega cosa stesse procedendo. Alla mia domanda, ho ricevuto in risposta offese che hanno fatto degenerare la situazione».

Amodio, infermiere di radiologia, è anche sindacalista della Fsi-Usae. «In qualità di responsabile per la sicurezza dei lavoratori - spiega - mi sono interessato di quello che stesse accadendo. I genitori avevano capito di dover andare al Santobono. Non accetto illazioni contro la mia persona e chiederò provvedimenti rigorosi». L’incomprensione che ha fatto scattare la lite sarebbe scaturita dalla possibilità di dover andare altrove. «L’agitazione confonde gli animi - conclude il primario Di Cicco -. Se ci fosse stata una frattura, come poi è stato accertato, i nostri ortopedici non avrebbero potuto trattare la lesione, per questo l’infermiera al triage ha paventato la possibilità di andare a Napoli, piuttosto che attendere gli esiti dei controlli anti Covid». Dopo la tempesta, il piccolo è stato portato all’interno dove gli è stata riscontrata la frattura al malleolo del piede. Il bambino è stato trasferito al Santobono. 

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